14/12/2011, 00.00
CINA
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Pechino riduce le condanne a morte, ma ha sempre il primato: almeno 4mila all’anno

di Wang Zhicheng
Accademici e membri dell’Onu impegnati a ridurre i crimini puniti con l’esecuzione capitale. La riduzione del numero di condanne grazie al lavoro della Corte suprema. Ma il numero delle condanne è sempre 8 volte di più di quelle di tutto il resto del mondo.
Pechino (AsiaNews) – Dal 2007 la Cina avrebbe dimezzato le condanne a morte, ma rimane sempre col triste primato di Paese col maggior numero di esecuzioni: 4mila all’anno, 8 volte di più della somma delle esecuzioni mondiali.

La cifra è stata calcolata dall’organizzazione americana Dui Hua, in base ai risultati e alle dichiarazioni di alcune personalità accademiche cinesi intervenute in un seminario sulla pena di morte, organizzato ad Hangzhou. L’incontro, tenutosi ai primi di dicembre, aveva a tema proprio la pena di morte in Cina. Ad esso hanno partecipato anche personalità del ministero cinese degli esteri, esperti della Commissione Onu per i diritti umani, membri dell’Istituto di legge dell’Accademia cinese delle scienze sociali.

Al seminario si è discusso di come ridurre fino ad eliminare la pena di morte dal Paese, comminata per decine di crimini. Dal 2007 la Corte suprema del popolo ha avocato a sé la ratifica delle condanne a morte. Questo ha permesso la riduzione drastica delle esecuzioni.

Alla vigilia del seminario, uno dei partecipanti, il prof. Liu Renwen, aveva dichiarato che negli ultimi quattro anni il numero delle condanne a morte è diminuito del 50%. Un anno prima, lo stesso professore aveva dichiarato che la Cina attuava 8mila esecuzioni letali ogni anno.
Altre personalità dell’Assemblea nazionale del popolo affermavano che tali esecuzioni erano circa 10mila all’anno.

In Cina il tema della pena di morte e la sua diffusione sono considerati un “segreto di Stato”. Fino a pochi anni fa tale condanna era comminata per circa 70 delitti, a criminali senza limiti di età. Nel febbraio 2011, l’Assemblea nazionale del popolo ha deciso di togliere la pena di morte da 13 delitti e mettere il limite dei 75 anni. Fra i delitti più colpiti dall’esecuzione capitale vi sono il traffico di droga e la corruzione.

Il presidente della Dui Hua, John Kamm, ha fatto notare che il numero di condanne a morte in Cina è 8 volte quello di tutte le altre esecuzioni capitali nel resto del mondo (527 lo scorso anno). Egli ha chiesto maggior informazione e maggior dialogo pubblico sulla questione, per ridurre o eliminare la pena di morte.
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