Pechino più severa contro gli espropri illeciti dei terreni agricoli
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Norme più rigide per impedire alle autorità locali di vendere in modo illegale i terreni agricoli. Il nuovo ministro per la Terra e le risorse Xu Shaoshi ha detto ieri, nella sua prima conferenza stampa, che il governo vuole mantenere un minimo di 120 milioni di ettari di terra coltivata, ma che “la situazione è fosca” perché non è mai cessato “un uso illegale della terra agricola”. I governi locali – prosegue – decidono quale sia l’uso più vantaggioso del terreno e quanta terra agricola debba rimanere in ogni provincia. Si tratta di un grosso potere e Xu è consapevole che la corruzione è diffusa. Nel 2005 l’ex ministro per la Terra Tian Fengshan è stato condannato all’ergastolo per corruzione. Occorre – dice Xu - che i governi locali compiano queste scelte insieme a Pechino. Il minimo di 120 milioni di ettari di terra agricola “è la linea di confine che nessuno può superare”.
Secondo gli esperti è il limite minimo perché le coltivazioni siano sufficienti per il consumo interno.
Gan Zangchun, vicecapo ispettore per il terreno, ha spiegato che le autorità locali hanno approvato l’80% dei casi accertati di uso illegale di terre agricole, spesso convertite ad uso industriale o residenziale. Nei primi 5 mesi del 2007 sono stati esaminati 24mila di questi casi relativi a 14mila ettari.
Ciò nonostante i casi accertati di corruzione sono rari: secondo Xu, dall’agosto 2005 al maggio 2007 ci sono state solo 98 indagini per corruzione dei responsabili del settore e appena 68 persone sono state incriminate. Ci sono scappatoie legali – osserva Xu – e la maggior parte dei responsabili per occupazioni o conversioni illegali della terra agricola è punita con multe, spesso molto inferiori al valore del terreno, invece che accusata di reati.
Il ministro conferma che “le controversie per i terreni” sono anche la principale causa delle petizioni che sommergono Pechino. In Cina i contadini che da generazioni coltivano un terreno non sempre hanno il diritto di far causa contro un’espropriazione illegittima del governo locale e in gran parte preferiscono rivolgere una petizione al governo centrale, sperando di essere ascoltati. La maggior parte delle oltre 70mila proteste sociali del 2006 è causata da espropriazioni indebite di terreni che, secondo i dati del ministero, nel 2006 sono state 131mila con riguardo a circa 100mila ettari di terreno, tra cui almeno 43mila ettari agricoli.