29/08/2012, 00.00
CINA–GIAPPONE–COREA N.
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Pechino fa dialogare Tokyo e Pyongyang. E pensa a una tregua col Sol Levante

di Chen Weijun
Per la prima volta dopo 4 anni di silenzio, i governi giapponese e nordcoreano sono pronti a incontrarsi (a Pechino) per discutere di questioni formali legate all’occupazione nipponica della penisola e di questioni informali legate al nucleare. Dietro il summit c’è la mano cinese, intenzionata ad accettare la tregua offerta da Tokyo sulle Diayou/Senkaku.

Pechino (AsiaNews) - Per la prima volta dopo quattro anni, alcuni rappresentanti dei governi giapponese e nordcoreano si incontreranno nel corso di un vertice sponsorizzato dalla Cina. Sul tavolo, dal punto di vista formale, ci sarà la questione delle tombe dei giapponesi morti in Corea durante la II Guerra mondiale che Pyongyang non ha mai voluto rendere a Tokyo. Ma di fatto si parlerà della ripresa del programma nucleare coreano e delle tensioni internazionali in Asia orientale.

Secondo alcuni analisti, i rappresentanti nipponici punteranno anche sulla questione dei propri cittadini rapiti negli anni '70 dalle spie nordcoreane e usati come istruttori in vari campi, da quello tecnologico a quello gastronomico. Il regime stalinista ha rimandato a casa cinque di questi rapiti e sostiene che gli altri siano morti, ma il Giappone vuole informazioni più precise sulla questione.

Il Sol Levante sottolinea la natura "preparatoria" dell'incontro, ma apre a nuovi sviluppi. Secondo Osamu Fujimura, segretario del capo del Gabinetto nipponico, le due parti "hanno lavorato sulla base di riaprire i rapporti dopo un passato sfortunato". Tra il Paese comunista e quello nipponico la guerra diplomatica non si è mai fermata dai tempi dell'occupazione giapponese della Corea, prima e dopo il secondo conflitto mondiale.

Inoltre, il programma nucleare portato avanti dalla Corea del Nord ha peggiorato la situazione: gli esperimenti che i nordcoreani hanno eseguito in territori marittimi limitrofi all'arcipelago nipponico hanno fatto infuriare in più riprese il governo di Tokyo, che dal 2008 ha lanciato un ultimatum ai militari del Nord.

Dietro questo incontro distensivo si vede la mano di Pechino. Il governo cinese è l'ultimo grande alleato di Pyongyang dopo la caduta dell'Unione Sovietica, ma negli ultimi tempi si è mostrato sempre più insofferente alle intemperanze militaristiche e alle provocazioni operate dai Kim. Dopo la morte del "caro leader" Kim Jong-il e la presa del potere da parte del figlio Jong-un, la Cina ha invitato il nuovo dittatore ad aprirsi alle logiche di mercato e a compiere riforme sociali.

Per quanto riguarda le tensioni con il Sol Levante a causa dell'arcipelago conteso delle Diaoyu, che i giapponesi chiamano Senkaku, sembra che Pechino voglia voltare pagina. Ieri il primo ministro nipponico ha inviato al presidente cinese una lettera personale per smussare i toni dopo gli ultimi incidenti, e il governo comunista ha risposto bloccando con la forza - dopo diversi giorni - una violenta manifestazione anti-nipponica nella città di Dondang.

 

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