25/06/2010, 00.00
CINA - TAIWAN
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Pechino e Taipei concludono il più importante accordo commerciale dal 1949

Le due parti diminuiranno o toglieranno i dazi all’esportazione di oltre 800 prodotti. Il governo di Taiwan saluta l’accordo come un passo importante e un aiuto per l’economia. Ma l’opposizione scende in piazza per timore di un progressivo asservimento economico.

Taipei (AsiaNews/Agenzie) – La Cina e Taiwan hanno concordato l’Accordo-stralcio di Cooperazione economica (Ecfa), che sarà firmato il 29 giugno a Chongqing, per aumentare i rapporti commerciali tra i 2 Paesi. Esperti lo salutano come l’accordo più importante tra i 2 Paesi dalla scissione del 1949.

Oltre 500 prodotti taiwanesi (539  per la precisione, tra cui parti di autoveicoli, frutta, tessili, manufatti del settore petrolchimico), per un preventivato giro di affari di 13,8 miliardi di dollari Usa (11 miliardi di euro circa), avranno subito accesso al mercato cinese con imposte agevolate ed entro 3 anni i dazi saranno eliminati. Taiwan darà identico trattamento a 267 manufatti cinesi, per un commercio stimato intorno a 2,86 miliardi di dollari (2,2 miliardi di euro).

Le parti insistono che questo vuole essere solo un primo passo e hanno intenzione di aprire in modo reciproco a servizi come ospedali e manutenzione e riparazioni aerei. Taiwan progetta di rimuovere le attuali restrizioni verso la Cina, tra l’altro, per mostre, conferenze, attività di ricerca.

L’accordo appare dare a Taiwan maggiori vantaggi rispetto a Pechino e Taipei sottolinea che incrementerà i commerci, favorirà la crescita economica e manterrà competitive le esportazioni.

Zheng Lizhong, vicepresidente dell’Associazione per le Relazioni attraverso lo Stretto (organo che cura i rapporti per conto della Cina, dato che Pechino non riconosce Taiwan come Stato indipendente) ha detto che Pechino vuole “promuovere lo status e la competitività economica della razza cinese”.

Tuttavia voci critiche osservano che le merci cinesi a basso prezzo possono invadere il mercato dell’isola, deprimere l’industria locale e, col tempo, rendere il Paese troppo dipendente dalla Cina, che considera l’isola come una provincia ribelle e tiene oltre 1.000 missili puntati contro di essa per impedirle una dichiarazione formale di indipendenza.

Per questo i partiti di opposizione hanno organizzato per domani una manifestazione pubblica di protesta contro l’accordo.

Proprio per ridurre la forte opposizione da parte degli  indipendentisti, Pechino si è impegnata a non esportare a Taiwan prodotti agricoli e darà esenzioni fiscali per l’importazione di 18 prodotti farmaceutici di Taiwan.

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