Pechino e New Delhi per "il secolo tecnologico dell'Asia"
Bangalore (AsiaNews/Agenzie) Cina e India hanno deciso di "mantenere stabili ed amichevoli relazioni diplomatiche ed economiche". Incontrandosi oggi, il premier cinese Wen Jiabao e l'indiano Manmoahn Singh, hanno firmato un accordo per risolvere la questione dei confini sull'Himalaya. La firma non conclude la guerra, iniziata nel 1962, ma impone ai 2 governi di mantenere "stabili ed amichevoli relazioni diplomatiche ed economiche".
Dagli anni '60 l'India accusa Pechino di occupare in maniera arbitraria 38 mila kmq di territorio nel Kashmir; la Cina accusa New Delhi di occupare 90 mila kmq nell'Arunachal Pradesh, uno stato a nord est del Paese. Le 2 nazioni si erano impegnate durante l'anno in una breve ma sanguinosa guerra. Tuttavia, per la maggior parte del tempo, la frontiera è rimasta pacifica, grazie anche a 2 accordi firmati nel 1993 e nel 1996.
Wen Jiabao è giunto ieri in India per una serie di visite che comprendono anche Pakistan, dove è già andato, Sri Lanka e Bangladesh.
Sul tappeto delle due diplomazie vi sono oltre 30 argomenti di economia e politica. Fondamentale la questione energetica: la Cina, con una crescita industriale dell'8-9 % annuo, è anche carente di risorse energetiche interne. L'India soffre di problemi analoghi. Per questo i due governi hanno studiato un modo per cooperare sul mercato internazionale, ridistribuendo le loro richieste energetiche su tutto il mercato petrolifero mondiale. Gli scambi economici fra i due colossi dell'Asia sono passati da 7 miliardi di dollari Usa nel 2003-2004, a più di 13,6 miliardi nel 2004-2005. Entrambi i partner sperano che venga siglato un accordo "libero" fra le 2 potenze, che consenta lo scambio di merci e manodopera senza alcun pagamento di dogana.
Durante la visita a Bangalore, capitale della tecnologia informatica in India, Wen ha posto l'accento sulla necessaria cooperazione fra Pechino e New Delhi per lanciare il "secolo tecnologico dell'Asia". "La cooperazione - ha detto Wen - è fatta di 2 pagode. Una è software e l'altra è hardware. Combinando i 2 fattori insieme possiamo ottenere la leadership mondiale nel campo dell'informatica".
Più spinoso il tema del Tibet: dal 1959, il governo indiano offre ospitalità al Dalai Lama ed al governo tibetano in esilio, dopo l'invasione cinese. Sulla questione, nessun rappresentante ufficiale si è espresso finora. Nei giorni precedenti la visita, la polizia indiana ha effettuato più di 120 arresti di attivisti politici tibetani, che preparavano manifestazioni di protesta. Durante la visita di Wen a Bangalore, Tenzin Tsundue, un attivista tibetano, è riuscito a scalare una torre di oltre 30 metri all'Istituto indiano della scienza, e da lì ha lanciato volantini di protesta urlando slogan per la libertà del Tibet. Samdhong Rinpoche, primo ministro del Tibet in esilio, ha tuttavia dichiarato: "Spero che la visita di Wen sia un successo". Ha inoltre invitato "tutta la comunità tibetana a non prendere parte ad alcuna manifestazione violenta contro questa visita".19/12/2022 10:40