21/02/2005, 00.00
CINA-TAIWAN
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Pechino contro Stati Uniti e Giappone sulla questione di Taiwan

Secondo Tokyo e Washington la" questione Taiwan" è un problema rilevante per la sicurezza mondiale. Per Pechino è un problema interno. E lancia nei Caraibi una guerra diplomatica contro l'isola.

Washington (AsiaNews/Agenzie) - La Commissione consultiva sulla sicurezza, composta da americani e giapponesi, ha emesso ieri un documento congiunto in cui vengono esposti i 12 problemi più rilevanti per la sicurezza comune. Fra questi vi sono la "la risoluzione pacifica, tramite il dialogo, dei problemi che riguardano lo Stretto di Taiwan" e la necessità di "un aumento cinese della trasparenza riguardo i suoi affari militari".

Pechino ha risposto tramite Kong Quan, portavoce del ministero degli Esteri, che ha detto: "Il governo ed il popolo cinese obiettano con forza all'inclusione della questione Taiwan all'interno del documento. Quello dei rapporti fra lo Stretto è un problema interno di integrità territoriale, sovranità e sicurezza nazionale". Ha aggiunto che l'alleanza fra Giappone e Stati Uniti non deve intromettersi nelle relazioni fra Cina e Taiwan.

Questa è la prima volta in 50 anni che l'alleanza fra Giappone e Stati Uniti si esprime riguardo al problema dello Stretto. Secondo gli analisti politici, l'emanazione congiunta del documento è stata fatta in previsione del Congresso nazionale del popolo, in programma a Pechino il 5 marzo, dal quale si aspetta una soluzione circa la controversa legge antisecessione che riguarda Taiwan.

Pechino cerca nel frattempo di minare il peso internazionale di Taiwan, e conduce una campagna economica verso i paesi caraibici con l'obiettivo di interrompere le relazioni diplomatiche tra questi  e Taipei. Per anni, Cina e Taiwan hanno usato la "diplomazia del dollaro" per assicurarsi l'appoggio di quelle nazioni, tutte con budget interni limitati. Questo tipo di  diplomazia si basa su accordi economici e stanziamento di donazioni per costruire strade, ponti e pozzi.

La Xinhua, agenzia di stampa ufficiale della Repubblica popolare cinese, ha annunciato che Pechino ha scambiato con i Caraibi commesse economiche per 2 miliardi di dollari Usa (USD) solo nel 2004, con un incremento del 42,5 % rispetto al 2003. Dominica e Grenada, 2 stati dei Carabi, hanno stretto alleanza con Pechino, ed hanno abbandonato Taipei. Dominica ha cambiato idea su chi appoggiare 2 settimane dopo una donazione di Taipei di 9 milioni di USD. Dopo il cambiamento, la Cina ha promesso a Dominica 112 milioni di USD, da versare nei prossimi 6 anni.

Solo 5 paesi caraibici continuano le loro relazioni diplomatiche con Taiwan: la Repubblica Dominicana; Haiti; St. Kitts; Nevis; S. Vincenzo e le Grenadine. Ma Pechino ha inviato gruppi di investitori "per colloqui" nella Repubblica Dominicana e ad Haiti.

La tensione politica è comunque stemperata da segnali di entrambe le parti. Oggi finisce il periodo concordato fra Cina e Taiwan per i voli diretti, e Taipei  ha proposto l'apertura dei cieli, senza limitazioni, per i cargo charter. Le trattative non sono ancora iniziate, ma il governo cinese sembra esservi interessato. Dal canto suo Pechino chiede di aprire i negoziati per un concordato di volo che garantisca le linee aeree dirette per i civili anche al di fuori dei festeggiamenti per il capodanno cinese. Secondo Pechino "la volontà comune dei cittadini sullo Stretto è stata costantemente spazzata via dai politici di Taiwan, che temono i collegamenti diretti con la Cina. Hanno paura che i trasporti diretti possano minare la loro ' dichiarazione di indipendenza ' ".
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