Pechino celebra gli “eroici” astronauti e programma la conquista della Luna
Pechino (AsiaNews/Agenzie) - La Cina celebra oggi il ritorno dallo spazio dei 3 astronauti dello Shenzhou VII e i suoi campioni olimpici, con parate pubbliche, cerimonie e discorsi in un bagno di folla, inizio di una settimana autocelebrativa che comprende la commemorazione il 1° ottobre del 59° anniversario della Repubblica popolare di Cina.
Oggi i 3 eroi dello spazio sono sfilati in diretta tv in una Pechino vestita a festa, procedendo lentamente su auto scoperte, sorridenti e coronati da ghirlande di fiori, tra ali di folla entusiasta con bandiere e striscioni, tributo di gloria simile a quello di decenni fa per gli astronauti Usa.
I media riportano il “perfetto successo” della missione, compreso il calibrato atterraggio avvenuto ieri alle 17,37 ora di Pechino sulle steppe della Mongolia interna, dopo un viaggio di 68 ore. Wang Zhaoyao, direttore delle missioni umane nello spazio, spiega che entro il 2011 si vuole realizzare un primo iniziale laboratorio in orbita intorno alla terra, entro il 2020 sperimentare missioni umane nello spazio per lunghi periodi, poi raggiungere anche la Luna. Magari prima della Nasa, che progetta un nuova missione umana sulla Luna per il 2020.
La Cina celebra la propria tecnologia, sottolineando che è stata ostacolata dall’embargo in materia di armi da parte di Usa ed Europa e che non ha partecipato alla Stazione spaziale internazionale che comprende Usa, Canada e l’Agenzia spaziale europea (ma vuole entrarci). Il programma spaziale è curato dai militari e questa missione è anzitutto un loro successo, i 3 astronauti sono ufficiali e membri convinti del Partito comunista.
Il premier Wen Jiabao, facendo eco alle parole di tutti, parla di “pietra miliare”, di “passo avanti”.
La Cina celebra la propria grandezza nazionale, preparando l’anniversario del 1° ottobre: oggi il presidente Hu Jintao e il vicepresidente Xi Jinping hanno ricevuto i campioni olimpici nella Grande Sala del Popolo, ricordando che i Giochi di Pechino hanno realizzato un sogno vecchio di 100 anni e “hanno mostrato al mondo – ha detto Xi – le grandi conquiste della riforma e l’apertura e la costruzione delle modernizzazioni socialiste”.
Ricorrono anche i 30 anni dalla riforma economica e dall’apertura del Paese al mercato mondiale e i media sottolineano come questi successi siano conseguenze dirette del boom economico nazionale. Ricordano come la tuta spaziale indossata per la passeggiata nello spazio, tutta “made in China”, pesa 120 chilogrammi ed è costata 4,4 milioni di dollari, è composta di un materiale sintetico talmente sottile che l’astronauta può raccogliere una moneta ma è protetto dallo spazio esterno, ha anche un nome: “Feitian”, che in mandarino significa “volare nel cielo”. Sottolineano la superiorità sui programmi spaziali di Giappone e India e commentano che Pechino potrà primeggiare anche nel settore dei satelliti commerciali e venderne decine: nel 2008 ha inviato in orbita satelliti per le telecomunicazioni per il Venezuela. La Banca mondiale spesso indica la Cina come modello per i Paesi in via di sviluppo e Pechino con frequenza autocelebra il suo preteso rapporto "paritario" con i Paesi africani.
Ma molti ricordano anche le molte sciagure dell’ultimo mese: dal latte alla melamina, allo smottamento di un cumulo di detriti minerari nello Shanxi che ha travolto centinaia di persone, alle sciagure nelle miniere. Dicono che essere all’avanguardia nel mondo non è solo una questione di successi tecnici, ma di rispetto dell'uomo.
17/10/2016 08:37