Pechino appronta un sistema nazionale di controllo ambientale
La decisione presa dopo che lo scorso anno per giorni le autorità locali hanno nascosto un disastro ambientale nel fiume Songhua. Gli incidenti gravi e inquinanti sono frequenti in un'industria più attenta alla produzione che all'ambiente.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) La Cina costituirà un sistema nazionale per il controllo dell'ambiente. Si vuole evitare che le autorità locali possano nascondere disastri ambientali, come accaduto lo scorso anno per il fiume Songhua.
Gli 11 centri di rilevazione, posti nelle maggiori città e presso impianti industriali, faranno diretto riferimento all'Agenzia nazionale per l'ambiente e saranno "liberi riporta oggi l'agenzia Xinhua dalle interferenze dei governi locali".
L'iniziativa è stata assunta dopo che lo scorso anno sono state versate sostanze chimiche velenose nelle acque del fiume Songhua. Il fiume scorre in Cina e in Russia e fornisce l'acqua a milioni di persone ma per molti giorni le autorità locali e i responsabili ambientali hanno taciuto la notizia. Quando il fatto è emerso, importanti dirigenti hanno insistito che il silenzio era stato opportuno, per ragioni di ordine pubblico, ma l'opinione pubblica e la Russia hanno reagito con durezza.
Saranno costituiti centri per controllare gli inquinamenti accidentali, risolvere le dispute ambientali e supervisionare le normative in materia di riserve naturali e foreste: a Nanjing nell'oriente, a Guangzhou per il meridione, a Xian e Chengdu per l'occidente e a Shenyang nel nord est. Altri 6 centri sovrintenderanno alla sicurezza degli impianti civili e militari: a Shanghai e in altri luoghi non resi noti nella provincia del Guangdong per il sud est e a Sichuan per l'ovest, e altri per le regioni settentrionali.
Il boom economico cinese è avvenuto senza attenzione per l'ambiente e la sicurezza degli impianti, spesso sorti presso grandi centri abitati e corsi d'acqua, e gli incidenti sono continui. Appena lo scorso 28 luglio vi sono state esplosioni in due impianti chimici, al Fuyuan Chemical Plant nella provincia del Jiangsu e a Shanghai, che hanno ucciso almeno 12 persone. Le autorità hanno escluso il pericolo inquinamento, ma per precauzione nel Jangsu sono state evacuate 7 mila persone per un raggio di 2 km. dall'esplosione. (PB)