Pechino applica le nuove leggi e chiude 3 famosi siti internet
Un sito riportava notizie e opinioni sulle proteste contadine contro le autorità locali. Gli altri avevano criticato un cartone animato della tv di Stato.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) Il governo cinese ha chiuso il 30 settembre 3 popolari siti web in attuazione delle nuove leggi che proibiscono i siti con contenuti "antigovernativi" o che possono provocare proteste. Si tratta del forum di Yannan - un sito web che ospita discussioni seguito da intellettuali e attivisti per il rispetto dei diritti - e di 2 siti della Mongolia Interna.
Il forum di Yannan ha annunciato la chiusura per "riorganizzazione" senza indicare la data della nuova apertura: un impiegato ha confermato che la chiusura è stata imposta dalle autorità. Il sito aveva pubblicato notizie e ospitato discussioni sui recenti conflitti tra cittadini e autorità nel villaggio di Taishi, facente parte di Payu nel Guangdong. La popolazione chiedeva la rimozione di Chen Jinsheng, capo del villaggio accusato di malversazione. La scorsa settimana le autorità di Panyu hanno dichiarato la fine delle proteste durate 3 mesi. Il sito è anche noto per le accurate analisi e i dibattiti sulle questioni sociali.
I 2 siti della Mongolia Interna sono stati chiusi per avere manifestato contenuti "separatisti". Ehoron.com ospita discussioni di studenti di etnia mongola ed è stato accusato di "separatismo" per le critiche a un cartone animato della tv cinese che mostrava Genghis Khan come un topo con un grugno da maiale. Monghal.com è stato chiuso per avere incoraggiato i lettori a protestare per lo stesso cartone. E' stato riaperto il 3 ottobre, dopo la promessa di "non ospitare alcuna informazione separatista".
Le norme approvate dal governo centrale a settembre dispongono un maggiore controllo sui siti web per evitare contenuti atti a "mettere in pericolo la sicurezza statale" e "l'ordine sociale". Sono bandite dalla rete le notizie "che criticano le politiche religiose statali, la predicazione in materia religiosa o la diffusione di credenze superstiziose". Sono proibiti i siti con contenuto pornografico o che possano "recare pregiudizio alla sicurezza nazionale, rivelare segreti di Stato, sovvertire il potere politico, danneggiare l'unità nazionale". E' anche vietato "istigare riunioni o associazioni illegali, cortei e manifestazioni, disturbare l'ordine sociale".