Pechino ammette: operai morti durante la costruzione del Villaggio olimpico
Per la prima volta in assoluto, il governo cinese ha ammesso che nella costruzione degli impianti olimpici, iniziata 5 anni fa, si sono verificati incidenti mortali. Continua l’operazione di insabbiamento delle notizie che portano “pubblicità sfavorevole” ai Giochi.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Il governo cinese ha ammesso per la prima volta in assoluto che 6 operai sono morti lavorando a progetti di costruzioni collegati alle Olimpiadi, il cui inizio è previsto il prossimo 8 agosto. Fino ad ora, ufficialmente “non era morto nessuno” nel corso dei lavori, iniziati 5 anni fa.
Alcuni dirigenti governativi hanno confermato inoltre che le famiglie delle vittime saranno risarcite per la morte degli operai: due di questi hanno perso la vita lavorando al nuovo Stadio nazionale della capitale. Secondo un rapporto del britannico Sunday Times, tuttavia, i decessi avvenuti durante la lavorazione del “nido di rondine” sarebbero molti di più.
La decisione di insabbiare le vittime sul lavoro è stata presa dal governo: il Dipartimento centrale della pubblicità ha diramato infatti indicazioni ai media cinesi perché non alimentino la “pubblicità sfavorevole” nei confronti dei prossimi Giochi Olimpici.
La nota, distribuita a tutti gli editori, esige che i giornalisti cinesi stiano fuori da storie che gettano nei media stranieri cattiva luce sulla Cina. Fra i temi da non toccare vi sono la qualità dell’aria e l’inquinamento; la sicurezza del cibo e del lavoro, dopo gli ultimi scandali di avvelenamento; il percorso della torcia e la polemica con Taiwan; le Paraolimpiadi, con le violenze avvenute su alcuni gruppi di handicappati.
Lo stesso presidente cinese Hu Jintao, parlando la scorsa settimana ai dirigenti comunisti ha detto: “Una buona attività di propaganda è fondamentale per mantenere la stabilità sociale, nonostante le disparità tra ricchi e poveri, le divisioni etniche e le contestazioni sul ruolo del Partito Comunista”.
Il progetto di ricostruzione della capitale prevede il rinnovo o la costruzione di 31 strutture sportive o abitative all’interno del secondo cerchio di Pechino, la zona più centrale della città. Altri 6 impianti sono in costruzione a Shanghai, sede delle Paraolimpiadi.
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