Pechino-Taipei: tante polemiche, ma gli scambi economici crescono
Taipei (AsiaNews/Agenzie) – L’anno è iniziato come è finito: all’insegna della polemica tra Cina e Taiwan. Ma, più dei contrasti politici, appaiono sempre più importanti i rapporti economici e sociali, che aumentano senza sosta.
Nel discorso d’inizio d’anno il presidente taiwanese Chen Shui-bian ha agitato l'idea di una possibile indipendenza dell'isola, ripetendo che “solo il popolo di Taiwan ha il diritto di decidere il futuro di Taiwan”. Immediata la risposta di Pechino, con un portavoce dell’Ufficio per gli affari di Taiwan che ha ricordato che
Il 31 dicembre Joseph Wu Jau-shieh, presidente del Consiglio taiwanese per i rapporti con
Nonostante i toni accesi della polemica, fra Pechino e Taipei crescono senza sosta i rapporti economici e sociali tra i due Paesi. Le imprese di Taiwan hanno fatto investimenti diretti in Cina per oltre 150 miliardi di dollari Usa e il 50% dei viaggiatori di Taiwan sono diretti nella Grande Cina.
Sono anche attesi importanti sviluppi in campo turistico. Ora i turisti cinesi debbono ottenere uno speciale permesso e sono consentiti voli diretti solo per le principali feste, evitando di fare sosta a Hong Kong. Gli accordi in corso vogliono consentire, entro il Nuovo anno lunare che cade il 18 febbraio, l’arrivo di oltre 1.000 turisti ogni giorno; si parla pure di consentire voli charter diretti settimanali, seppure settori del governativo Pdp si oppongono per timore che i più facili scambi possano favorire una dipendenza di fatto da Pechino.
Esperti attribuiscono i proclami di indipendenza di Chen all’approssimarsi delle elezioni politiche del dicembre 2007 e di quelle presidenziali per il marzo 2008. Del resto le elezioni municipali di dicembre hanno visto la vittoria del suo Partito democratico progressista, nonostante gli scandali che hanno colpito la sua famiglia e il Pdp e il rallentamento economico della Nazione, a dimostrazione che è diffuso il sentimento indipendentista. Da tempo Chen ha annunciato per il 2007 una riforma costituzionale per dichiarare l’indipendenza di Taiwan, anche se gli oppositori politici lo accusano di volere così allontanare l’attenzione dagli scandali contro la sua famiglia e il partito.
Da parte sua, Pechino ha visto che le minacce favoriscono solo la politica del Pdp e possono creare contrasti con gli Stati Uniti, coi quali sempre maggiori sono i legami economici e la necessità di cooperare in crisi come l’Iran e
23/01/2006