Pechino, pastore protestante condannato per aver stampato Bibbie
Condannati anche la moglie ed un cognato a pene dai 18 mesi ai 3 anni per "business illegale". L'avvocato difensore: "Il tribunale dovrebbe rispettare la libertà religiosa, ma le autorità usano sempre motivi economici come pretesto per gestire le questioni politiche e religiose"
Pechino (AsiaNews/Agenzie) Un tribunale cinese ha condannato ieri un pastore protestante, Cai Zhuohua, sua moglie ed un cognato a pene che vanno dai 18 mesi ai 3 anni di prigione per aver stampato Bibbie e pubblicazioni cristiane in maniera illegale. Lo ha dichiarato Zhang Xingshui, uno degli avvocati difensori. Zhang dice che il pastore è stato condannato a 3 anni; la moglie, Xiao Yunfei, 33 anni, a 2 anni mentre suo fratello, Xiao Gaowen, 37, a 18 mesi.
Il legale aggiunge che secondo il verdetto la quarta imputata, Hu Jinyun, cognata del pastore, è stata scagionata dall'accusa di "raccolta illegale di beni" perché ha contribuito all'inchiesta con informazioni sui familiari. I 3 condannati dovrebbero presentare appello entro 10 giorni dalla pronuncia della sentenza.
Cai Zhuohua è stato arrestato in centro a Pechino nel settembre 2004, quando 3 agenti in borghese delle forze di sicurezza lo hanno legato mani e piedi e caricato su un furgone. L'arresto della moglie è avvenuto il 27 dello stesso mese, mentre si trovava in compagnia del fratello e della cognata. I parenti del pastore avevano cercato rifugio nella provincia di Hunan, ma la loro fuga non è servita a sfuggire agli agenti di Pechino. Caoi cura 6 congregazioni protestanti non ufficiali.
Gao Zhisheng, un altro avvocato della difesa, ha riferito che i 4 sono stati in galera per 13 mesi con l'accusa di "business illegale" legato al ritrovamento di numerose Bibbie e altri libri cristiani nella sede della loro chiesa. Gao spiega che "i libri non avevano modo di entrare in commercio, perché destinati alla distribuzione gratuita tra i fedeli". "Qui la questione non è il commercio legale o illegale" ha aggiunto. "Il tribunale dovrebbe rispettare la libertà religiosa, ma le autorità usano sempre motivi economici come pretesto per gestire le questioni politiche e religiose". "Questo succede da tempo in Cina, dove il tribunale viene usato come uno strumento" denuncia.
In Cina solo l'Ufficio per gli Affari religiosi dà autorizzazione a pubblicare Bibbie che, stampate a tiratura limitata , non possono essere vendute nelle librerie pubbliche.