25/07/2012, 00.00
CINA
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Pechino, le piogge torrenziali fanno cadere il sindaco e il suo vice

Guo Jinlong e Ji Lin si sono dimessi dopo la valanga di critiche che ha colpito la gestione delle metropoli durante l’emergenza alluvioni. Più di 37 le vittime nella sola Pechino, anche se su internet si mettono in dubbio le cifre ufficiali. Il governo reagisce censurando critiche e racconti diretti. Nel mirino della popolazione ci sono le fogne, inadatte a gestire il traffico d’acqua.

Pechino (AsiaNews) - Le alluvioni che hanno colpito la Cina e in modo particolare la capitale hanno provocato più di 100 vittime. Oltre a queste, però, hanno causato anche la caduta politica del sindaco di Pechino Guo Jinlong e del suo vice Ji Lin, che hanno rassegnato le proprio dimissioni in seguito polemiche furibonde che li hanno colpiti soprattutto per i 37 decessi avvenuti nella loro zona di competenza. Secondo il Quotidiano del Popolo, il Comitato permanente del Congresso del Popolo "ha subito accolto le dimissioni".

La tragedia è iniziata lo scorso 21 luglio, quando Pechino è stata colpita dal più intenso temporale degli ultimi 61 anni. Oltre ai vari smottamenti dovuti alla carenza edilizia con cui sono stati costruiti i nuovi edifici nei settori periferici della città, a essere sotto accusa è il sistema fognario, insufficiente a gestire le precipitazioni estive e per questo sempre intasato.

A seguito dei primi decessi è montata la rabbia popolare su Weibo, il "Facebook cinese", che il governo ha cercato in un primo tempo di fermare salvo poi essere costretto a censurare per l'enorme numero di commenti negativi. Il 25 luglio il Global Times - il magazine inglese del Quotidiano del Popolo - ha titolato "Mentre la città si riprende dall'inondazione arriva una tempesta di voci" riferendosi a presunti "boicottaggi internazionali" per colpire l'immagine di Pechino.

Ma i cyberutenti non si sono fermati. Wen-Hui, citato dal South China Morning Post, ha scritto: "Guardate i sistemi fognari degli altri Paesi: le fogne di Parigi si trovano 50 metri sotto terra e sono lunghe in tutto 2.300 chilometri, addirittura più della linea metropolitana. Le fogne di Tokyo, in Giappone, sono state costruite a 60 metri di profondità, mentre a Roma le fogne edificate nel VI secolo avanti Cristo vengono ancora utilizzate a distanza di 2.500 anni".

Le autorità hanno reagito cercando di eliminare il materiale che potrebbe essere lesivo per l'immagine del Partito. Il South China Morning Post scrive: "La censura governativa è stata impegnata a cancellare non solo i post che criticavano l'operato dei funzionari, ma anche i semplici racconti delle persone che hanno vissuto personalmente il disastro».

Il giorno prima delle dimissioni, Guo Jinlong è andato nel distretto di Fangshan (il più colpito dalle piogge) e ha dichiarato che "il governo dovrebbe investigare e verificare attentamente i decessi e pubblicare le informazioni senza ritardi". Secondo diversi analisti, questa frase è stata interpretata come una critica dai vertici comunisti che ne hanno ordinato l'eliminazione.

 

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