Paura collettiva a Jakarta: via Sms corrono voci di nuovi terremoti
Catene di messaggi sui cellulari e di e-mail con allarmi di possibili scosse generano un clima di paranoia nei grattacieli della capitale: gli impiegati lasciano le scrivanie e rimangono negli ingressi degli edifici o all'aperto.
Jakarta (AsiaNews) Le ripetute scosse sismiche degli ultimi giorni in Indonesia hanno gettato la popolazione in uno stato di totale paranoia: la sindrome ha colpito soprattutto gli impiegati che lavorano nei grattacieli di Jakarta e che preferiscono rimanere all'aperto e chiacchierare con i colleghi, piuttosto che stare seduti dietro le loro scrivanie, all'interno.
La paura collettiva è alimentata da catene di Sms, che diffondono tra gli abitanti della capitale voci di possibili scosse. Muzaki, un impiegato, racconta che "c'è un'atmosfera di panico nei grattacieli delle multinazionali, dove la gente discute di ulteriori e probabili disastri naturali". Nell'alto edificio della borsa di Jakarta, a Semanggi, quartiere centrale della città, a numerose persone è stato chiesto di andare a casa. Altri - aggiunge un lavoratore - hanno deciso di lasciare le loro postazioni e rimanere al piano terra.
Lo spettacolo è lo stesso anche in altri quartieri come Thamrin, HR Rasuna Said e Gatot Subroto: le hall degli edifici sono piene di impiegati "in riposo forzato". Irfandi, che abita a Jakarta, riferisce che sua moglie è "terrorizzata dalle voci, diffuse da colleghi via Sms e via e-mail, su un imminente terremoto in città e nei dintorni".
Ma il panico non colpisce solo Jakarta. Ieri notte migliaia di persone a Bantaeng, Bulukumba e Jeneponto - provincia di Sulawesi sud - hanno lasciato in massa le loro abitazioni sulla costa per rifugiarsi in zone più elevate, in seguito a un falso allarme tsunami. Dopo lievi scosse nell'area, infatti, la superficie dell'oceano si era abbassata, facendo subito pensare all'arrivo dell'onda anomala. Questa mattina la situazione sembra essersi normalizzata. Secondo le autorità locali, "migliaia di persone hanno già deciso di tornare a casa".