Paul Bhatti: sostenete il mio lavoro per le minoranze, nel solco tracciato da Shahbaz
di Dario Salvi
La Bibbia del ministro cattolico assassinato parte dei segni della memoria dei martiri, custoditi nella basilica di San Bartolomeo a Roma. Vescovo di Faisalabad: Bhatti ha testimoniato “pace e amore” in un Paese vittima dell’intolleranza in nome della religione.
Roma (AsiaNews) – “Sostenete la mia opera e aiutate tutte le persone bisognose e sofferenti in Pakistan”, siano essi musulmani o appartenenti a minoranze religiose. È l’appello lanciato attraverso AsiaNews da Paul Bhatti, fratello del ministro per le Minoranze assassinato il 2 marzo scorso a Islamabad e presidente della All Pakistan Minorities Alliance (Apma). Ieri sera a Roma si è tenuta una preghiera in memoria di Shahbaz Bhatti, “martire della fede” ucciso dai fondamentalisti islamici. Nell’omelia mons. Joseph Coutts, vescovo di Faisalabad, ha sottolineato la missione di “pace, armonia, amore e comprensione” testimoniata dal ministro cattolico, in un Paese che “sperimenta l’intolleranza in nome della religione”.
Nella solenne cornice della basilica di San Bartolomeo all’isola Tiberina, si è svolta la cerimonia di consegna della Bibbia di Shahbaz Bhatti, che è entrata a far parte dei segni della memoria dei martiri, custoditi al suo interno. Per l’occasione si è tenuta una preghiera solenne in memoria del ministro pakistano, organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio e presieduta da mons. Joseph Coutts, vescovo di Faisalabad – diocesi della famiglia Bhatti – e neo presidente della Conferenza episcopale pakistana.
Alla funzione era presente Paul Bhatti, fratello di Shahbaz e neo “consigliere speciale” del Primo Ministro pakistano per gli affari delle Minoranze religiose, che ha rivolto un appello ad AsiaNews: “La religione cattolica invita alla solidarietà e all’amore senza distinzioni – afferma – per questo ai cattolici del mondo chiedo di sostenere non solo i cristiani, ma tutte le persone deboli e sofferenti in Pakistan”. Egli parla anche alla comunità internazionale e ai cristiani dell’Occidente: “vi chiedo sostegno e aiuto nell’adempimento del mio nuovo incarico”.
Durante l’omelia mons. Coutts ha ricordato che “la missione di Shahbaz era promuovere pace, armonia, amore e comprensione in un Paese che sperimenta l’intolleranza in nome della religione”. Il prelato ha invitato il fratello e l’intera comunità cattolica a “continuare l’opera” nel solco tracciato dal ministro ucciso. “Egli ha indicato la via – aggiunge il vescovo di Faisalabad – noi dobbiamo continuare a camminare con coraggio”. Di Shahbaz Bhatti ha citato anche il desiderio di “portare a compimento la missione di Ali Jinnah”, fondatore del Pakistan, “per una nazione con uguali diritti per tutti e libera dal fanatismo”. “Per questo – conclude il prelato – giudicava pericolosa la legge sulla blasfemia per gli abusi a essa connessi e ha lottato per modificarla”.
La basilica di San Bartolomeo all’Isola Tiberina è la chiesa romana dedicata ai martiri del XX e XI secolo, dove si custodiscono 12mila documenti, giunti in Vaticano alla commissione che ha indagato sui martiri del Novecento, voluta da Giovanni Paolo II in occasione del Giubileo del 2000. La Bibbia appartenuta a Shahbaz Bhatti si è aggiunta ad altre memorie significative conservate in questo luogo, tra cui il messale dell’arcivescovo salvadoregno Oscar Romero.
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