"Patto di auto-disciplina" per tutti i provider di Internet
Pechino (AsiaNews/Agenzie) L'Associazione cinese di Internet gruppo industriale di Stato ha chiesto ai provider di firmare un "patto di auto-disciplina", per impedire la diffusione di informazioni che possono compromettere la sicurezza nazionale. Si tratta dell'ennesima strategia di Pechino per monopolizzare l'informazione e tacitare i dissidenti politici, attraverso campagne di chiusura di internet-cafè e siti dal contenuto ostile alla linea del Partito e del governo.
Dal marzo scorso, quando il governo ha lanciato una campagna per proteggere i giovani dall'"infiltrazione delle ideologie straniere", la Cina ha chiuso 16 mila internet cafè in tutto il paese, soprattutto quelli vicini a scuole e zone residenziali. In Cina, infatti, il 56% degli internauti ha meno di 25 anni e i vi sono 367 milioni di bambini e adolescenti cinesi che costituiscono il 28% della popolazione. Alla fine di maggio, è stato bloccata di nuovo la versione cinese del motore di ricerca Google, suscitando accese proteste.
La Cina impone alle compagnie di internet di epurare i contenuti in rete, soprattutto le critiche al governo. Uno speciale corpo di polizia circa 30mila persone è preposto al controllo e alla censura dei siti internet giudicati "pericolosi".
Secondo il Centro informazioni sulla rete internet in Cina, nel 2003 gli utenti di internet erano 68 milioni, il 48,5% in più rispetto al 2002, quando erano circa 46 milioni. In base ai dati delle Nazioni Unite di Pechino, dal giugno del '98 al luglio 2002, il numero degli utenti è aumentato del 50% ogni 6 mesi. Nel 1997, i computer abilitati a internet erano 290 mila e sono saliti a 16 milioni nel 2002. (ThR)
26/09/2017 11:21