Patriarcato di Mosca: ‘non interferenza’ sul possibile invito dei serbi ortodossi al Papa
di Nina Achmatova
Lo dichiara il metropolita Hilarion in un’intervista. Da mesi però si rincorrono voci sull’opposizione della Chiesa russo-ortodossa alla presenza di Benedetto XVI a Nis nel 2013 per l’anniversario dell’Editto di Costantino. Potrebbe essere occasione per l’incontro tra un Patriarca russo e un Pontefice.
Mosca (AsiaNews) – Il Patriarcato di Mosca sta tentando di far desistere la Chiesa ortodossa serba dall’invitare Benedetto XVI alle celebrazioni del 2013 per il 1700 anniversario dell’Editto di Costantino. Lo sostengono alcuni commentatori internazionali, all’indomani della pubblicazione di un’intervista rilasciata al quotidiano serbo Politika dal presidente del dipartimento per i Rapporti esterni del Patriarcato, il metropolita Hilarion.
Il possibile invito al Pontefice era stato discusso dai leader della Chiesa serba durante il loro Concilio dello scorso maggio. Nei rapporti col Vaticano l’argomento più scottante in quel periodo era la recente visita del Papa in Croazia, dove aveva pregato sulla tomba del cardinal Stepinac (1898 - 1960), gesto che offese molti serbi ortodossi, i quali considerano il Beato un complice del regime ustascia di Ante Pavelić. Alla fine del Concilio, il comunicato ufficiale riportava che la questione di Nis era stata affrontata, ma non si faceva nessun riferimento ai possibili invitati. I media riportarono subito voci secondo cui un mese prima, ad aprile, durante il suo viaggio in Serbia, Hilarion avesse esposto tutta la contrarietà del Patriarcato al possibile invito a Benedetto XVI.
Le celebrazioni per l’anniversario dell’Editto di Milano - che si terranno in Serbia a Nis, città natale dell’imperatore Costantino, che pose fine alle persecuzioni religiose proclamando la neutralità dell’Impero romano nei confronti di ogni fede - potrebbe essere occasione per il primo incontro tra il Papa e il Patriarca di Mosca Kirill, che sarà quasi sicuramente presente a Nis. Per questo, la Chiesa ortodossa russa starebbe cercando di far desistere i serbi: il Patriarcato non vuole essere privato della possibilità di decidere lui stesso la tempistica del tanto atteso faccia a faccia.
“Si tratta di un affare interno al Patriarcato serbo – si limita a spiegare nell’intervista a Poltika il metropolita Hilarion – per quanto ne so, tra i vescovi ortodossi serbi non vi è un’unica posizione sulla questione dell’invito al Papa… né tanto meno sul significato dell’anniversario” come momento di importanza storica “per i rappresentanti delle varie denominazioni cristiane o come un’opportunità di esprimere l’unità fraterna delle Chiese ortodosse locali”.
Per ora, quindi, la posizione ufficiale del Patriarcato è quella di semplice ‘non interferenza’. Almeno finché i serbi non prenderanno una decisione definitiva. (N.A.)
Il possibile invito al Pontefice era stato discusso dai leader della Chiesa serba durante il loro Concilio dello scorso maggio. Nei rapporti col Vaticano l’argomento più scottante in quel periodo era la recente visita del Papa in Croazia, dove aveva pregato sulla tomba del cardinal Stepinac (1898 - 1960), gesto che offese molti serbi ortodossi, i quali considerano il Beato un complice del regime ustascia di Ante Pavelić. Alla fine del Concilio, il comunicato ufficiale riportava che la questione di Nis era stata affrontata, ma non si faceva nessun riferimento ai possibili invitati. I media riportarono subito voci secondo cui un mese prima, ad aprile, durante il suo viaggio in Serbia, Hilarion avesse esposto tutta la contrarietà del Patriarcato al possibile invito a Benedetto XVI.
Le celebrazioni per l’anniversario dell’Editto di Milano - che si terranno in Serbia a Nis, città natale dell’imperatore Costantino, che pose fine alle persecuzioni religiose proclamando la neutralità dell’Impero romano nei confronti di ogni fede - potrebbe essere occasione per il primo incontro tra il Papa e il Patriarca di Mosca Kirill, che sarà quasi sicuramente presente a Nis. Per questo, la Chiesa ortodossa russa starebbe cercando di far desistere i serbi: il Patriarcato non vuole essere privato della possibilità di decidere lui stesso la tempistica del tanto atteso faccia a faccia.
“Si tratta di un affare interno al Patriarcato serbo – si limita a spiegare nell’intervista a Poltika il metropolita Hilarion – per quanto ne so, tra i vescovi ortodossi serbi non vi è un’unica posizione sulla questione dell’invito al Papa… né tanto meno sul significato dell’anniversario” come momento di importanza storica “per i rappresentanti delle varie denominazioni cristiane o come un’opportunità di esprimere l’unità fraterna delle Chiese ortodosse locali”.
Per ora, quindi, la posizione ufficiale del Patriarcato è quella di semplice ‘non interferenza’. Almeno finché i serbi non prenderanno una decisione definitiva. (N.A.)
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