Patriarca maronita contro corruzione e ricerca del potere in politica
Beirut (AsiaNews/Agenzie) - Il patriarca maronita lancia un'invettiva contro la corruzione, che si insinua nei meandri dello Stato e della vita pubblica; al contempo, il patriarca e neo-cardinale - riceverà la berretta nel concistoro del 24 novembre prossimo - condanna senza mezzi termini quanti sfruttano la politica per un mero interesse personale, alla spasmodica "ricerca del potere". Sono parole nette e accorate quelle pronunciate questa mattina da Béchara Boutros Raï, in occasione dell'apertura di un seminario in programma a Bkerke, cittadina libanese ove ha sede il patriarcato di Antiochia dei Maroniti.
La fazione del 14 marzo, vicina all'ex premier Hariri, ha invocato le dimissioni dell'attuale governo espressione della fazione dell'8 marzo, legata al movimento sciita Hezbollah, in seguito all'attacco bomba del 19 ottobre in cui è morto Wissam Hassan, capo della sicurezza interna. In risposta, l'alleanza ha deciso di boicottare i lavori del governo e le sessioni parlamentari.
Nel suo intervento il patriarca dei maroniti sottolinea che "la Chiesa condanna tutte le iniziative politiche che si limitano al mero tornaconto personale, a detrimento del bene pubblico... per la sola ricerca del potere". L'impegno politico è un "dovere morale", spiega il neo card Raï, che è "incompatibile con la corruzione, il dispotismo e la dipendenza dal denaro o dall'estero".
Ieri il porporato ha incontrato il presidente libanese Michel Suleiman, sottolineando con favore il suo appello a un "serio dialogo" fra le parti per il benessere del Paese. Solo il dialogo, ha aggiunto Béchara Raï, può fornire un'opportunità di "transizione verso un periodo migliore" a livello economico e politico.
09/07/2021 11:21
13/06/2016 10:47