Patriarca e nunzio vaticano porgono le condoglianze alla famiglia di Hariri
Per domani è previsto un sinodo straordinario dei vescovi maroniti sulla drammatica situazione del paese dopo l'attentato. I giornali di Beirut pubblicano le foto di Hariri con Giovanni Paolo II.
Beirut (AsiaNews) Il patriarca maronita Nasrallah Sfeir e il Nunzio apostolico mons. Luigi Gatti, si sono recati oggi alla casa della famiglia Hariri a porgere le loro condoglianze per la morte dell'ex primo ministro sunnita, ucciso ieri in un attentato con autobomba..
In un comunicato rilasciato poche ore fa, il patriarca Sfeir ha detto: "Questo crimine va contro le nostre tradizioni, e la morte di Hariri va a vantaggio esclusivo dei nemici del Libano. La Chiesa maronita partecipa al lutto della famiglia, e vuole ricordare il notevole ruolo da lui giocato nella politica nazionale. La sua memoria sarà impressa per sempre nella memoria del Libano."
Per domani il patriarca ha convocato un sinodo straordinario dei vescovi maroniti a Bkerke, che avrà a tema le implicazioni sociali dell'attentato terroristico.
Quest'oggi alla casa di Hariri, nella zona centrale di Beirut ovest, si è recato anche il nunzio vaticano mons. Luigi Gatti, accompagnato dal Gregorio III Laham, patriarca greco-melchita di Damasco. Mons. Gatti era molto legato alla famiglia Hariri. Lo stesso defunto ha mantenuto stretti contatti col mondo cristiano e vaticano. Oggi, vari giornali libanesi hanno pubblicato in prima pagina molte foto di Rafic Hariri insieme al Papa.
Hariri aveva 60 anni. Si era dimesso il 20 ottobre 2004, dopo settimane di tensioni e di paralisi politica legate a un emendamento costituzionale, visto come il frutto di pressioni siriane, con cui si prorogava il mandato del presidente Emile Lahoud.
Oggi molte fasce della popolazione libanese accusano la Siria di essere la mandante dell'assassinio di Hariri. Suleiman Franjiyeh, ministro dell'Interno, amico della Siria, ha però smorzato queste interpretazioni. In una conferenza stampa egli ha dichiarato che "Hariri non faceva parte del blocco dell'opposizione [a Lahoud e alla Siria]. Secondo Franjiyeh, Hariri era vicino all'opposizione ma non un oppositore, e con l'attuale governo aveva un "problema strategico, non tattico".