Patriarca Sako ai leader religiosi e politici: un comitato per promuovere il dialogo
Baghdad (AsiaNews) - Rafforzare l'unità della nazione e favorire il dialogo fra i vari fronti, nel solco tracciato nei giorni scorsi da Ammar Al-Hakim, presidente del Consiglio supremo islamico dell'Iraq. Con questo spirito il patriarca caldeo Mar Louis Raphael I Sako ha invitato a cena ieri sera, in un albergo della Zona Verde di Baghdad, leader politici e religiosi fra i quali il Primo ministro sciita Nouri al-Maliki, "il primo" ad accettare l'invito di sua beatitudine (nella foto). Nel contesto dell'iniziativa Mar Sako ha auspicato la nascita di un "comitato" per rafforzare l'opera del confronto e dell'incontro tra le diverse anime del Paese, sunnita, sciita, cristiana, araba, turcommana e curda.
All'incontro conviviale erano inoltre presenti Salih Al-mutlaq, vice-premier, Roz Noori Shaois, anch'egli vice Primo minsitro e presidente della Commissione per gli affari economici, Hussein Al-Shahristani, vice-premier con delega all'Energia e altri importanti ministri del governo di Baghdad, oltre a rappresentanti delle minoranze religiose, membri del Parlamento e capi delle Chiese cristiane. Fra loro vi erano anche i Padri del Sinodo Caldeo che, nel pomeriggio di ieri, hanno concluso i lavori del primo sinodo della Chiesa caldea sotto la guida del nuovo Patriarca.
Al termine dell'inno nazionale, Sua Beatitudine Sako ha tenuto un breve discorso, nel quale ha incoraggiato le iniziative della pace, invitando tutti i presenti alla virtù dell'amore. Come insegnano "tutte le religioni", egli ha suggerito di costituire un comitato per la pace e il dialogo, promuovendo un cammino per un vero riscatto della nazione. E ha assicurato la "preghiera" di tutti, a dispetto della fede, per una vera armonia interconfessionale.
Ringraziando "a nome mio e devi miei confratelli vescovi caldei" quanti hanno aderito alla serata, "che sgorga dal nostro cuore e dal nostro patriottismo", mar Sako cita alcuni versi delle Sacre Scritture "sulla carità": essa è "paziente, serve, non manca di rispetto e non cerca il proprio interesse", inoltre "tutto sopporta e non avrà ma fine". Il Patriarca caldeo auspica che, nel solco di queste parole, "i nostri leader camminino sulla via del dialogo, della coesione nazionale e per l'attivazione dei meccanismi" che facilitino questi rapporti in un'ottica di "unità e stabilità".
Sua Beatitudine precisa che l'obiettivo della pace può essere raggiunto solo attraverso un dialogo "franco e coraggioso", che sappia "mettere fine alle divisioni". "Da questo punto di vista - continua - noi proponiamo la costituzione di un comitato per favorire il dialogo" che coinvolga "la Presidenza dei Ministri, la Presidenza del Consiglio dei rappresentanti, la presidenza della Regione del Kurdistan". Da parte nostra, aggiunge, vi "assicuriamo la nostra preghiera nelle nostre chiese e moschee, accompagnandovi con la nostra speranza". Infine un augurio di pronta guarigione al presidente della Repubblica irakena Jalal Al-Talibani.
A conclusione dell'intervento, il coro della parrocchia dell'Assunzione di Maria a Baghdad, accompagnato da p. Robert Saeef, ha intonato canti e inni, invocando grazia e pace sull'Iraq. Commentando l'iniziativa, il Primo ministro al-Maliki ha dichiarato,rivolto al Patriarca: "Grazie davvero! Noi abbiamo bisogno del vostro ruolo, per costruire ponti fra tutti. Il dialogo è l'unica strada per risolvere i problemi".
*P. Albert Zarazeer, responsabile delle comunicazioni del Patriarcato Caldeo
07/12/2015
04/05/2022 09:00