Pasqua, la Chiesa invita a coltivare la speranza, malgrado la guerra civile
di Melani Manel Perera
Nel suo messaggio pasquale, la Conferenza episcopale denuncia allo stesso tempo le gravi ripercussioni del ventennale conflitto civile sulla popolazione: disparità tra le classi sociali, crescente costo della vita e insicurezza.
Colombo (AsiaNews) – La “pace vera e duratura” si può raggiungere solo attraverso i negoziati tra le parti in conflitto, per quanto difficili possano essere. Ne sono convinti i vescovi dello Sri Lanka che nel loro messaggio per la Pasqua 2008 denunciano ancora una volta gli innumerevoli danni arrecati alla popolazione e al Paese in oltre 20 anni di guerra civile. Il messaggio, diffuso lo scorso 16 marzo, è firmato dal presidente della Conferenza episcopale (CBCSL), mons. Vianney Fernando e dal segretario generale Norbert M. Andradi.
“Oggi più che mai in Sri Lanka la vita umana sembra aver perso valore - si legge nel testo, in singalese e tamil - la gente vive ogni giorno nell’ansia e nella paura e non sembra vi sia fine alla violenza che infuria in tutto il Paese”. Il problema non riguarda solo la sicurezza, ma investe anche la sfera sociale ed economica: “Il crescente costo della vita grava sulle persone già in difficoltà. Il dislivello tra ricchi e poveri si amplia quotidianamente. La vita è diventata insostenibile per chi può contare solo su uno stipendio giornaliero”. E come è naturale, la situazione si ripercuote in modo grave soprattutto sulle classi meno abbienti e suoi bambini.
Nonostante le difficoltà, la Conferenza episcopale invita i fedeli a “coltivare la speranza, a mantenere vivi i principi del Vangelo e i valori cristiani, primo tra tutti quello del rispetto della vita umana”.
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