Partiti politici in India sostengono la causa dei Dalit cristiani
Durante una manifestazione in Andhra Pradesh leader di sinistra promettono azioni legali e parlamentari, affinché i fuori casta cristiani ottengano gli stessi diritti di quelli accordati ai loro pari indù, buddisti e sikh; finora non è stato possibile a causa della dura opposizione dei partiti fondamentalisti (Bjp).
Hyderabad (AsiaNews) - Numerosi partiti politici dell'India hanno espresso il loro appoggio alla campagna per il riconoscimento di pari diritti civili ai Dalit (fuori casta) cristiani, al quale invece il nazionalista Bharatiya Janata Party (Bjp) continua ad opporsi. Il sostegno alla causa portata avanti dall'All India Christian Council (Aicc) è arrivato durante una grande manifestazione svoltasi sabato 26 novembre a Hyderabad - Stato dell'Andhra Pradesh, in India meridionale.
Organizzato proprio dall'Aicc e dalla Conferenza episcopale indiana, l'evento ha visto la partecipazione di diversi leader politici dei partiti di sinistra che hanno promesso azioni legali e parlamentari, affinché i Dalit cristiani ottengano gli stessi diritti di quelli accordati ai fuori casta indù, buddisti e sikh.
Per questi gruppi un decreto presidenziale del 1950 stabilisce quote riservate nell'istruzione e nella pubblica amministrazione. Tali prerogative non sono previste per i fuori casta cristiani e musulmani e vengono tolte a coloro i quali si convertono al cristianesimo o all'islam. A febbraio scorso la Corte Suprema dell'India aveva avocato a sé la decisione sulle richieste dei Dalit cristiani respingendo la richiesta del governo, che voleva trattarlo come problema legislativo. Il governo si è allora costituito "pubblico accusatore" ed ha delegato al Procuratore generale di Mumbai il compito di rappresentarlo nel procedimento. Il 23 agosto, però, la Corte Suprema ha rimandato la discussione; il rinvio è stato necessario, perché il Procuratore generale del governo, Milon Bannerjee, ha chiesto più tempo per studiare la questione.
B V Raghavulu, segretario di stato dell'Andhra Pradesh e membro del Polit Bureau del Partito comunista dell'India (marxista), ha annunciato che i partiti di sinistra faranno pressione sul governo, guidato dall'Upa (United Progressive Alliance), per portare in parlamento una legislazione che garantisca gli stessi privilegi a tutti i Dalit. Il politico si chiede, inoltre, perché in questi anni non si è ancora riusciti ad ottenere queste garanzie quando solo i partiti estremisti come il Bjp o l'Rss (Rashtriya Swayamsevak Sangh) sono contrari al provvedimento. Secondo quanto emerso dall'incontro di sabato il Gabinetto dell'India da tempo ha preso in seria considerazione la problematica dei Dalit cristiani, ma ha trovato sempre la dura opposizione di "un gruppo di funzionari amministrativi". Secondo un comunicato dell'Aicc, il riferimento è al Bjp, partito al potere fino all'anno scorso e che, a quanto hanno raccontato i politici intervenuti all'evento, continua a sabotare ogni tentativo di concedere pieni diritti ai Dalit cristiani.
Al termine del meeting tutti gli intervenuti si sono espressi a favore di una mobilitazione unitaria di esponenti religiosi e poltici, hanno invitato poi a preghiere su scala nazionale coordinate da gruppi della società civile, leader Dalit e organizzazioni non cristiane. Mons. Vincent V. Concessao, arcivescovo di New Delhi, ha invitato a "focalizzarsi su ciò che ci unisce piuttosto che su quello che ci divide".
"Questa manifestazione è solo l'inizio di un'agitazione e di un movimento pubblico - ha detto il presidente dell'Aicc, Joseph D Souza - il tempo dell'attesa è finito, 50 anni sono abbastanza". (NC)