08/03/2006, 00.00
INDIA
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Parroco di Varanasi: "Le bombe vogliono distruggere la convivenza interreligiosa"

di Rajiv Pandey

Padre Nitilal, guida dei circa quattro mila cattolici di Varanasi: "Le esplosioni di ieri hanno colpito il cuore stesso dell'induismo; temo in un'ondata di ritorsioni fra le frange estremiste indù e musulmane".

Varanasi (AsiaNews) – "Non ho mai visto scorrere così tanto sangue per un'azione così deplorevole causata da forze estremiste. Ora temo in una strumentalizzazione di questo sangue che faccia tornare l'antico odio fra musulmani ed indù". Con queste parole padre Nitilal, parroco di Varanasi, commenta ad AsiaNews le tre esplosioni che hanno sconvolto ieri la città santa degli indù e che sono costate la vita a 23 persone.

La prima è avvenuta intorno alle 18.30 ora locale (le 14.00 in Italia), all'interno del tempio di Sankat Mochan, meglio conosciuto come Santuario delle scimmie (in quanto dedicato al dio-scimmia del pantheon indù Hanuman). Al momento dell'esplosione era affollato da centinaia di fedeli: uno dei presenti ha definito "un miracolo" che il bilancio delle vittime sia stato così ridotto.

Le altre due esplosioni sono avvenute pochi minuti dopo all'interno della stazione ferroviaria, una all'interno dello Shiv Ganga Express (che entro pochi minuti sarebbe partito per New Delhi) e la seconda nei pressi di una sala di aspetto.

Paresh Pandey, un dirigente della polizia di Varanasi, dice che dei 68 feriti "35 sono in gravi condizioni, quasi tutti in pericolo di vita". Alok Sinha, alto dirigente del ministero degli Interni dello stato, aggiunge: "E' un attentato terrorista e ne ha tutte le caratteristiche. Non sappiamo quale gruppo sia coinvolto in questa spregevole azione, ma le forze speciali anti-terrorismo sono al lavoro per scoprirlo".

"La gente – continua il parroco – sospetta i musulmani per queste bombe, anche se qui siamo sempre riusciti a vivere in un clima di dialogo e comprensione interreligiosa. Ora temo che le frange estremiste di entrambe le religioni possano cercare di sfruttare la confusione per far esplodere una guerra".

Questa possibilità viene confermata anche da Anil Pathak, giornalista locale, che commenta ad AsiaNews: "Le bombe hanno colpito il cuore stesso dell'induismo. Senza prove che scagionano i musulmani in maniera chiara e completa, la violenza può rinascere in ogni momento".

Varanasi e' uno dei luoghi piu' sacri dell'induismo. Attualmente conta circa 1 milione e 700 mila abitanti, di cui circa quattro mila cattolici. Secondo la tradizione e' la dimora preferita del dio Shiva, una delle tre divinita' principali della religione indu', a cui e' dedicata la tradizionale festa di Shivaratri, che si è conclusa pochi giorni fa. I templi in città sono circa 1.500, ma vi è anche una cattedrale cattolica. "E' un esempio unico di architettura orientale ed occidentale – conclude il parroco – ed è molto visitata dai pellegrini indù, che lo rispettano come luogo religioso".

L'Uttar Pradesh ha una densità di musulmani particolarmente alta, e a soli 15 chilometri da Varanasi si trova Sarnath, il luogo dove secondo la tradizione Buddha pronuncio' a cinque discepoli il suo primo sermone. Il simbolo della convivenza tra indu' e musulmani e' il Tempio d'oro, antico luogo di preghiera indu', che si erge al fianco della Grande Moschea. Le misure di sicurezza intorno a questi monumenti sono molto rigide e l'ingresso al Tempio d'oro e' vietato ai non indu'. Al momento vi sono soldati a guardia del tempio, della moschea e della cattedrale.

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