Parroco di Kabul: "Clementina sarà libera in tempi brevi"
Il sacerdote cattolico nell'ambasciata italiana parla di "fondate" speranze in un imminente rilascio della giovane cooperatrice rapita. Richiesto anche l'intervento di Benedetto XVI.
Kabul (AsiaNews) Dall'ambasciata italiana arriva la speranza "fondata" in un'imminente liberazione di Clementina Cantoni. Mons. Giuseppe Moretti, responsabile della missio sui iuris in Afghanistan ha dichiarato ad AsiaNews che "fonti autorevoli nutrono speranze positive in un rilascio della giovane in tempi brevi". Il parroco di Kabul dell'unica chiesa cattolica presente nel paese, quella interna alla sede diplomatica italiana ha riferito che in ambasciata c'è gran movimento, ma l'atmosfera è di "fiduciosa speranza".
Ieri il sacerdote ha chiesto a personalità diplomatiche in Italia di presentare alle competenti autorità ecclesiastiche la richiesta di un intervento di Benedetto XVI oggi all' udienza generale, per la liberazione della ragazza, "come soleva fare il Servo di Dio Giovanni Paolo II". "Non so se la preghiera verrà accolta - dichiara mons. Moretti - ma come pastore dell'esiguo gregge cattolico in Afghanistan, del quale Clementina fa parte, ho ritenuto mio dovere presentarla maxima cum humilitate".
Clementina Cantoni, che lavora per l'agenzia CARE International, è stata sequestrata lunedì sera dopo che uomini armati hanno fermato la sua auto nel centro di Kabul, trascinandola a bordo di una Toyota bianca.
Ieri, il ministro degli Esteri italiano, Gianfranco Fini, ha reso noto che la Cantoni sta bene e che è stato aperto un canale con i rapitori. Secondo un funzionario dell'ambasciata italiana i sequestratori, con ogni probabilità una banda criminale, si sono messi in contatto anche con le autorità afghane. (MA)
16/05/2005