27/12/2004, 00.00
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Parrocchie e conventi del Tamil Nadu accolgono i senzatetto del sisma

di Nirmala Carvalho

Il vescovo di Pondicherry: "La mia diocesi è annichilita, ma abbiamo la missione di ricostruire. Occorrono cibo, acqua potabile e rifugi".

Pondicherry- Cuddalore (AsiaNews) "Il mio cuore è devastato: la mia diocesi è stata annichilita, come i 1500 km di costa dell'India": parla con dolore mons. Michael Augustine, arcivescovo di Pondicherry-Cuddalore, una delle zone più colpite dalle onde dello tsunami nel Tamil Nadu (India sud-est). "Questa tragedia – confessa in un'intervista ad AsiaNews -  ha smembrato e distrutto intere famiglie, proprio nel giorno in cui dovevamo celebrare la festa della Sacra Famiglia. Una chiesa protestante a Chinglepeth, a 100 km dalla mia cattedrale, è stata rasa al suolo, uccidendo almeno 100 persone che si erano radunate per pregare al servizio domenicale".

"A Cuddalore – continua l'arcivescovo – è scesa la mestizia e il terrore; la gente è sotto shock e incapace di reagire di fronte alla sventura. Quasi 50 villaggi sono stati spazzati via dalla forza delle acque".

Come scuotendosi, mons. Augustine, afferma: "Ma questo non è tempo per dolersi o rimpiangere, abbiamo una missione. Le acque del mare hanno contaminato l'acqua da bere, e manca il cibo".

Da questa mattina, 27 dicembre, tutta la diocesi si sta organizzando per l'emergenza: "Tutti i nostri sacerdoti sono andati nelle aree più remote con aiuti d'emergenza e con medicine. Speriamo di trovare ancora qualcuno in vita: c'è ancora molta gente dispersa, di cui non si sa nulla. Tutte le parrocchie e i conventi sono aperti per offrire rifugio ai senzatetto, cibo, vestiti e acqua potabile. In alcuni villaggi abbiamo costruito dei rifugi temporanei".

Le suore di Pondicherry e di Cuddalore, la piccola cittadina vicino a Chennai (l'antica Madras, capitale del Tamil Nadu) hanno accolto donne e bambini nei loro conventi. "È davvero commovente – commenta il vescovo – vedere queste donne provate e questi adolescenti, essere accolti, nutriti e vestiti dalla carità di queste suore".

La Chiesa di Pondicherry lavora in stretto contatto con le autorità dello stato e del distretto. "Ho detto alle autorità che la nostra unità di soccorso medico d'emergenza è a loro disposizione per tutte le vittime della sciagura. Nel futuro, dovremo pensare anche a ricostruire le case di tutta questa gente".

Lo tsunami provocato dal terremoto in Indonesia è stato il più violento degli ultimi 40 anni. Le onde mortali hanno ucciso quasi 14 mila persone (cifre non ufficiali), lasciando decine di migliaia senza tetto. Molti sono morti colti di sorpresa sulle spiagge; altri, soprattutto pescatori, sono morti inghiottiti dalle onde mentre si trovavano a pescare al largo.

Nel Tamil Nadu, lo stato indiano più colpito, le vittime sono oltre 3500. La Marina Beach di Chennai (Madras), seconda al mondo per ampiezza, dopo alcune ore dal disastro, era disseminata di cadaveri. Essendo luna piena, domenica 26, centinaia di indù stavano facendo il bagno rituale nel mare quando le onde li hanno sommersi. Sono tutti morti. Almeno 41 villaggi lungo la Marina Beach hanno subito enormi danni. La tragedia ha dimensioni gigantesche. Gli abitanti di tutti questi villaggi vivono di pesca. Lo tsunami ha distrutto vite, imbarcazioni, case, anche quelle costruite in cemento.

Shivraj Patil, ministro degli Interni, è giunto stamane nella zona colpita, compiendo anzitutto una ricognizione aerea del distretto di Nellore (Andra Pradesh), dove sono morte almeno 7 persone. È previsto un suo incontro il ministro Jayalalithaa e altri responsabili a Chennai, per programmare le operazioni  di recupero e di aiuto.

Patil visiterà anche la zona del Tamil Nadu, soprattutto Nagapattinam, l'area più colpita, dove sono morte almeno 1900 persone. Anche le isole Andaman e Nicobar, vicine alle coste di Sumatra, epicentro del sisma, hanno subito danni enormi: 1000 persone sono state uccise, fra cui anche 23 soldati dell'aeronautica, insieme alle loro famiglie.
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