Parlamentari nepalesi incontrano il Dalai Lama: scoppia la polemica con Pechino
Kathmandu (AsiaNews) – E’ polemica in Nepal per l’incontro dei giorni scorsi tra il Dalai Lama, leader tibetano in esilio, e 6 parlamentari dei diversi partiti, anche di governo. Intanto oggi, per il 74° compleanno del Dalai Lama, sono attese manifestazioni di piazza dei tibetani in esilio in India e in Nepal, ma Kathmandu avverte che non saranno ammesse proteste anticinesi.
Ai 6 parlamentari nepalesi, il Dalai Lama ha chiesto “di sostenere il movimento per un Tibet libero in Nepal e premere sul governo perché tratti gli esuli tibetani nello stesso modo in cui tratta quelli del Bhutan”.
Il parlamentare B.P. Yadav ha assicurato il massimo impegno a questo fine, sia presso il premier che il presidente del Paese.
In Nepal ci sono decine di migliaia di profughi tibetani e il governo, favorevole alla Cina, stronca con forza qualsiasi manifestazione anticinese.
Immediata la reazione di Si Hui, vicecapo dell’ambasciata cinese in Nepal, che ha espresso “grande preoccupazione” per la visita e convocato presso di sé il ministro nepalese degli esteri.
In risposta, il governo nepalese ha distribuito tra i parlamentari una lettera in cui ribadisce che esso riconosce il governo di Pechino come unico legittimo rappresentante di tutti i cinesi. Madan Kumar Bhattarai, portavoce del ministero degli Esteri, ha commentato ad AsiaNews che questo incontro è contrario alla politica di Kathmandu. Rajan Bhattarai, consigliere agli Affari esteri, lo ha definito “un grosso errore per la particolare situazione geo-politica del Paese” e ha invitato tutti i parlamentari a rispettare la politica del governo di sostegno a Pechino.
Anche numerose altre personalità ed esperti nepalesi hanno ribadito l’opportunità che nel Paese tutti i partiti si uniformino alla politica del governo verso il potente Paese vicino. Upendra Yadav, presidente del Madhesi Janadhikar Forum, cui appartengono 3 dei 6 parlamentari, ha voluto ribadire il carattere “del tutto personale” dell’iniziativa.
Pechino vuole evitare qualsiasi riconoscimento internazionale per il Dalai Lama che dopo 50 di esilio i tibetani ancora vedono come loro vero leader spirituale. Oggi a Dharamsala (India), sede del governo tibetano in esilio, sono scesi in piazza in migliaia per celebrarne il compleanno. E’ pure arrivata una delegazione del parlamento australiano. Puntuale, l’ambasciata cinese a Canberra ha protestato contro questa “grossolana interferenza negli affari interni della Cina”.
In Nepal, le autorità hanno ammonito che qualsiasi protesta anticinese sarebbe stata stroncata e gli autori arrestati.
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