Parlamentari filippini sostengono i vescovi per la riforma agraria
Manila (AsiaNews) – I parlamentari filippini assicurano di estendere la legge sulla riforma agraria (Carp) per altri cinque anni. A beneficiare del provvedimento saranno gli agricoltori poveri del Paese. I politici intedono perciò accogliere la richiesta dei vescovi della Chiesa cattolica i quali, nelle scorse settimane, hanno lanciato una campagna a sostegno dei contadini senza terra.
Durante un vertice a porte chiuse tra i membri del senato e alcuni rappresentanti della Conferenza episcopale filippina (Cbcp), movimenti ecclesiali e organizzazioni non governative tra le quali Caritas Manila, i senatori hanno assicurato che voteranno “il rinnovo della legge prima della scadenza [prevista per giugno]” ed essa resterà in vigore “per altri cinque anni”. Ai primi di marzo anche la presidente Gloria Macapagal-Arroyo aveva sostenuto la battaglia dei vescovi, sottolineando che il governo era “favorevole all’estensione”.
Gli effetti della legge sulla riforma agraria – promulgata nel 1988 e rinnovata dieci anni più tardi – sono cessati nel dicembre 2008. Il parlamento finora ha votato la sua estensione fino al giugno 2009 (Risoluzione 19). Gli autori del Carp e gli agricoltori hanno però criticato le modalità di estensione della legge, perché non include una disposizione che obbliga ad “acquisire e distribuire i terreni privati” a favore dei contadini poveri.
La Risoluzione 19 prevede infatti l’applicazione del Carp ai soli terreni offerti in modo volontario dai proprietari, escludendo così “il 64% dei fondi agricoli” e andando a vantaggio dei grandi latifondisti. La Conferenza episcopale bolla come “incostituzionale” la Risoluzione 19, ricordando che lo Stato sancisce “un’equa ripartizione dei terreni agricoli”. Secondo gli ultimi dati vi sono ancora 1,3 milioni di ettari di terra da assegnare, di cui poco più di 440mila a Mindanao.