Papa: un “ordine morale basato sulla signoria di Dio", fonda libertà e diritti dell’uomo
Ricevuto alla Casa Bianca Benedetto XVI parla al presidente Bush dei temi centrali del suo viaggio negli Usa. Riferendosi alla visita all’Onu dice che “l’esigenza di una solidarietà globale è più urgente che mai, se si vuole che tutti possano vivere in modo adeguato alla loro dignità, come fratelli e sorelle che abitano in una stessa casa”.
Washington (AsiaNews) – La democrazia, la libertà, i diritti dell’uomo e la stessa solidarietà che deve unire tutti gli esseri umani sono, alla fine, tutti collegati con il principio che esiste un “ordine morale basato sulla signoria di Dio” e che va rispettato. Temi cari alla storia degli Stati Uniti nel primo discorso pubblico pronunciato da Benedetto XVI nella sua visita negli Usa, ma anche questioni legate all’intera umanità, sia nella prospettiva del suo intervento alle Nazioni Unite, sia in quella del ruolo mondiale del Paese che lo ospita.
Cerimonia ufficiale di benvenuto e visita privata al presidente George Bush, entrambe ala Casa Bianca, sono il primo appuntamento del Papa, arrivato ieri in tarda serata a Washington. Accolto da una salva di 21 colpi di cannone e con 10mila invitati raccolti nel giardino, Benedetto XVI ha toccato quelli che saranno due dei temi centrali della visita, lasciando fuori solo le questioni interne alla vita della Chiesa cattolica in questo Paese, naturalmente fuori tema in un discorso rivolto al presidente degli Stati Uniti.
Fuori programma, ma prevedibili, gli auguri rivolti al Papa per gli 81 anni che compie proprio oggi.
Democrazia, libertà e diritti umani, dunque, ma visti con quel legame con la fede che peraltro è espressamente indicato nella Costituzione americana. “Sin dagli albori della Repubblica – ha detto infatti - la ricerca di libertà dell’America è stata guidata dal convincimento che i principi che governano la vita politica e sociale sono intimamente collegati con un ordine morale, basato sulla signoria di Dio Creatore. Gli estensori dei documenti costitutivi di questa Nazione si basarono su tale convinzione, quando proclamarono la ‘verità evidente per se stessa’ che tutti gli uomini sono creati eguali e dotati di inalienabili diritti, fondati sulla legge di natura e sul Dio di questa natura”. E’ il fondamento stesso della democrazia.
E la libertà, così cara alla tradizione americana “non è solo un dono, ma anche un appello alla responsabilità personale”. “La difesa della libertà chiama a coltivare la virtù, l’autodisciplina, il sacrificio per il bene comune ed un senso di responsabilità nei confronti dei meno fortunati. Esige inoltre il coraggio di impegnarsi nella vita civile, portando nel pubblico ragionevole dibattito le proprie credenze religiose e i propri valori più profondi. In una parola, la libertà è sempre nuova. Si tratta di una sfida posta ad ogni generazione, e deve essere costantemente vinta a favore della causa del bene”. Il riferimento al superiore ordine morale, nelle parole del Papa, si è fatto ancora più esplicito a proposito della democrazia.
Il riferimento a temi come l’ordine morale, la libertà e la democrazia che, pur legati alla storia ed alla cultura statunitense, ne superano le dimensioni si è infine allargato, nel discorso del Papa, quando ha fatto riferimento ala visita che, venerdì 18, compirà alla sede dell’Onu. In tale occasione, ha detto, “spero di incoraggiare gli sforzi in atto per rendere quella istituzione una voce ancor più efficace per le legittime aspettative di tutti i popoli del mondo. A questo riguardo, nel 60mo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, l’esigenza di una solidarietà globale è più urgente che mai, se si vuole che tutti possano vivere in modo adeguato alla loro dignità, come fratelli e sorelle che abitano in una stessa casa, attorno alla mensa che la bontà di Dio ha preparato per tutti i suoi figli”.
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