Papa: un appello contro l’intolleranza, la violenza e la sofferenza nel mondo
Città del Vaticano (AsiaNews) – Benedetto XVI ha invitato oggi all’Angelus i fedeli “ad ascoltare la voce di Dio, che risuona nel deserto del mondo attraverso le Sacre Scritture, specialmente quando sono predicate con la forza dello Spirito Santo”. E nelle parole pronunciate nel dopo-Angelus ha ricordato le drammatiche situazioni di violenza, intolleranza e sofferenza in Iraq, in Egitto e nel deserto del Sinai, e le vittime di trafficanti e criminali.
Il Papa ha ricordato la figura di san Giovanni il Battista, “il quale, secondo una celebre profezia di Isaia (cfr 40,3), si ritirò nel deserto della Giudea e, con la sua predicazione, chiamò il popolo a convertirsi per essere pronto alla imminente venuta del Messia”. Ha poi citato la lettura del Vangelo di san Gregorio Magno, che commentava le parole del Battista “affinché la forza della grazia penetri, la luce della verità risplenda, le strade verso Dio si raddrizzino e nascano nell’animo onesti pensieri dopo l’ascolto della Parola che guida al bene”.
Anche oggi, nel deserto del mondo, dobbiamo ascoltare la voce di Dio. Benedetto XVI ha ricordato un teologo che ama molto, Romano Guardini: “Cari amici, ‘la nostra salvezza poggia su una venuta’, come ha scritto Romano Guardini (La santa notte. Dall’Avvento all’Epifania, Brescia 1994, p. 13). ‘Il Salvatore è venuto dalla libertà di Dio… Così la decisione della fede consiste… nell’accogliere Colui che si avvicina" (ivi, p. 14). Il Redentore viene presso ciascun uomo: nelle sue gioie e angosce, nelle sue conoscenze chiare, nelle sue perplessità e tentazioni, in tutto ciò che costituisce la sua natura e la sua vita".
Attualizzando il Vangelo, Benedetto XVI ha poi lanciato un forte appello: “In questo tempo di Avvento, in cui siamo chiamati ad alimentare la nostra attesa del Signore e ad accoglierlo in mezzo a noi, vi invito a pregare per tutte le situazioni di violenza, di intolleranza, di sofferenza che ci sono nel mondo, affinché la venuta di Gesù porti consolazione, riconciliazione e pace. Penso alle tante situazioni difficili, come i continui attentati che si verificano in Iraq contro cristiani e musulmani, agli scontri in Egitto in cui vi sono stati morti e feriti, alle vittime di trafficanti e di criminali, come il dramma degli ostaggi eritrei e di altre nazionalità, nel deserto del Sinai. Il rispetto dei diritti di tutti è il presupposto per la civile convivenza. La nostra preghiera al Signore e la nostra solidarietà possano portare speranza a coloro che si trovano nella sofferenza”.