22/05/2013, 00.00
VATICANO-CINA
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Papa: preghiamo per i cattolici cinesi che "mai temano di parlare di Gesù al mondo e del mondo a Gesù"

All'udienza generale Francesco parla del "dovere" di evangelizzare che appartiene a ogni cristiano: lo Spirito ci spinge ad annunciare "con coraggio, a voce alta" e a tutti la Buona novella. Una preghiera anche "per le vittime, specialmente i bambini del disastro in Oklahoma. Il Signore consoli tutti, specialmente i genitori che hanno perso i propri figli".

Città del Vaticano (AsiaNews) - Papa Francesco invita "tutti i cattolici del mondo" a unirsi ai credenti cinesi nella preghiera del 24 maggio alla Madonna di Sheshan, "per implorare da Dio la grazia di annunciare con umiltà e con gioia Cristo morto e risorto, di essere fedeli alla sua Chiesa e al successore di Pietro e di vivere la quotidianità nel servizio al loro paese e ai loro concittadini in modo coerente con la fede che professano. Facendo nostre alcune parole della preghiera alla Madonna di Sheshan, vorrei insieme con voi invocare Maria così: 'Nostra Signora di Sheshan, sostieni l'impegno di quanti in Cina, tra le quotidiane fatiche, continuano a credere, a sperare, ad amare, affinché mai temano di parlare di Gesù al mondo e del mondo a Gesù. Maria, Vergine fedele, sostenga i cattolici cinesi, renda i loro non facili impegni sempre più preziosi agli occhi del Signore, e faccia crescere l'affetto e la partecipazione della Chiesa che è in Cina al cammino della Chiesa universale".

L'invito a unirsi nella preghiera dei cattolici cinesi alla Madonna di Sheshan è giunto oggi a conclusione di una udienza generale che il Papa ha centrato sul dovere di ogni cristiano di annunciare la Buina Novella. "Ognuno deve essere evangelizzatore nella vita", deve "annunciare con coraggio, a voce alta" la Buona novella, perché "evangelizzare è la missione di tutta la Chiesa non solo di alcuni, ma la mia, la tua, la nostra missione". E "per evangelizzare è necessario seguire lo Spirito, senza avere timore di cosa ci chieda e di dove ci guidi". Alle 70mila persone presenti oggi in piazza san Pietro per l'udienza generale, papa Francesco, continuando a illustrare il Credo, al quale sta dedicando le sue riflessioni per l'incontro settimanale con i fedeli, stamattina ha illustrato la frase "credo la Chiesa una santa cattolica e apostolica", evidenziandone il legame con quella precedente sullo Spirito Santo. "C'è - ha detto - un profondo legame tra queste due realtà di fede: è lo Spirito Santo, infatti, che dà vita alla Chiesa, guida i suoi passi. Senza la presenza e l'azione incessante dello Spirito Santo, la Chiesa non potrebbe vivere e non potrebbe realizzare il compito che Gesù risorto le ha affidato di andare e fare discepoli tutti i popoli".

Già nella Pentecoste, dice Francesco, lo Spirito Santo, scendendo sugli Apostoli, li fa uscire dalla stanza in cui erano chiusi per timore, li fa uscire da se stessi, e li trasforma in annunciatori e testimoni delle 'grandi opere di Dio'. E questa trasformazione operata dallo Spirito Santo si riflette sulla folla accorsa sul luogo e proveniente 'da ogni nazione che è sotto il cielo', perché ciascuno ascolta le parole degli Apostoli come se fossero pronunciate nella propria lingua ".

E' "un primo effetto importante dell'azione dello Spirito Santo": l'unità, la comunione. E' il superamento di quella divisione che era cominciata con la costruzione della Torre di Babele, che l'uomo "voleva costruire, con le sole proprie forze, senza Dio".

"La lingua dello Spirito, la lingua del Vangelo è la lingua della comunione, che invita a superare chiusure e indifferenza, divisioni e contrapposizioni. Dovremmo chiederci tutti: come mi lascio guidare dallo Spirito Santo in modo che la mia vita e la mia testimonianza di fede sia di unità e di comunione? Porto la parola di riconciliazione e di amore che è il Vangelo negli ambienti in cui vivo? A volte sembra che si ripeta oggi quello che è accaduto a Babele: divisioni, incapacità di comprendersi, rivalità, invidie, egoismo. Io cosa faccio con la mia vita? Faccio unità attorno a me o divido, divido, divido con le chiacchiere, le critiche, le invidie? Cosa faccio? Pensiamo a questo!. Portare il Vangelo è annunciare e vivere noi per primi la riconciliazione, il perdono, la pace, l'unità, l'amore che lo Spirito Santo ci dona. Ricordiamo le parole di Gesù: «Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avrete amore gli uni per gli altri» (Gv 13,34-35)".

C'è poi un secondo elemento"Il giorno di Pentecoste, Pietro, colmo di Spirito Santo, si alza in piedi con gli undici e a voce alta e con franchezza annuncia la buona notizia di Gesù, che ha dato la sua vita per la nostra salvezza e che Dio ha risuscitato dai morti. Ecco un altro effetto dell'azione dello Spirito Santo: il coraggio di annunciare la novità del Vangelo di Gesù a tutti, con franchezza (con parresia), a voce alta, in ogni tempo e in ogni luogo. E questo avviene anche oggi per la Chiesa e per ognuno di noi: dal fuoco della Pentecoste, dall'azione dello Spirito Santo, si sprigionano sempre nuove energie di missione, nuove vie in cui annunciare il messaggio di salvezza, nuovo coraggio per evangelizzare. Non chiudiamoci mai a questa azione! Viviamo con umiltà e coraggio il Vangelo! Testimoniamo la novità, la speranza, la gioia che il Signore porta nella vita. Sentiamo in noi, come diceva Paolo VI «la dolce e confortante gioia di evangelizzare». Perché evangelizzare, annunziare Gesù ci dà gioia! Invece l'egoismo ci dà amarezza, tristezza, ci porta giù! Evangelizzare ci porta su!".

Il Papa ha poi indicato un terzo elemento "particolarmente importante: una nuova evangelizzazione, una Chiesa che evangelizza deve partire sempre dalla preghiera, dal chiedere, come gli apostoli nel Cenacolo, il fuoco dello Spirito Santo. Solo il rapporto fedele e intenso con Dio permette di uscire dalle proprie chiusure e annunciare con parresia il Vangelo. Senza la preghiera il nostro agire diventa vuoto e il nostro annunciare non ha anima e non è animato dallo Spirito".

"Come ha affermato Benedetto XVI, oggi la Chiesa «sente soprattutto il vento dello Spirito Santo che ci aiuta, ci mostra la strada giusta; e così, con nuovo entusiasmo, siamo in cammino e ringraziamo il Signore». Rinnoviamo ogni giorno la fiducia nell'azione dello Spirito Santo, la fiducia che Lui agisce in noi, Lui è dentro noi, Lui ci dà il fervore apostolico, ci dà la pace, ci dà la gioia. Rinnoviamo questa fiducia, lasciamoci guidare da Lui, siamo uomini e donne di preghiera, che testimoniano con coraggio il Vangelo, diventando nel nostro mondo strumenti dell'unità e della comunione con Dio".

Papa Francesco, infine ha invitato i fedeli a "pregare con me per le vittime del disastro in Oklahoma, soprattutto i bambini. Il Signore - ha proseguito nel saluto ai presenti di lingua inglese - consoli tutti, in particolare i genitori che hanno perso così tragicamente un loro figlio".

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