Papa: per l’unità dei cristiani servono studio, riflessione e apertura reciproca
Ricevendo la delegazione del Patriarcato ecumenico, a Roma per la festa dei santi Pietro e Paolo, Benedetto XVI sottolinea i compiti della commissione mista per il dialogo teologico. In un messaggio, Bartolomeo parla dell’”ardore” col quale i capi delle due Chiesa cercano la piena unità.
Città del Vaticano (AsiaNews) – Prosegue il cammino verso la piena unità tra i cristiani che esige dal dialogo teologico “uno straordinario impegno di studio, di riflessione e di apertura reciproca” che si unisce alla “autentica fraternità” che già c’è tra Roma e Costantinopoli. E’ la convinzione espressa oggi da Benedetto XVI nel saluto rivolto alla delegazione del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli, giunta come da tradizione a Roma in occasione della Solennità dei santi apostoli Pietro e Paolo.
Per l’occasione, il patriarca Bartolomeo ha anche inviato al Papa un messaggio nel quale esprime il proprio “amore fraterno” verso Benedetto XVI e “l’ardore” col quale i capi delle due Chiese sono impegnati per il cammino ecumenico.
“Seguiamo – ha detto il Papa - con grande attenzione il lavoro della Commissione mista per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa nel suo insieme. Ad uno sguardo puramente umano, si potrebbe essere presi dall'impressione che il dialogo teologico fatichi a procedere. In realtà, il ritmo del dialogo è legato alla complessità dei temi in discussione, che esigono uno straordinario impegno di studio, di riflessione e di apertura reciproca. Siamo chiamati a continuare insieme nella carità questo cammino, invocando dallo Spirito Santo luce e ispirazione, nella certezza che egli vuole condurci al pieno compimento della volontà di Cristo: che tutti siano uno”.
Tanto il Papa quanto il Patriarca sottolineano poi come l’uomo di oggi abbia bisogno della testimonianza dei cristiani. Per Benedetto XVI “in un contesto storico di violenze, indifferenza ed egoismo, tanti uomini e donne del nostro tempo si sentono smarriti. È proprio con la testimonianza comune della verità del Vangelo che potremo aiutare l'uomo del nostro tempo a ritrovare la strada che lo conduce alla verità. La ricerca della verità, infatti, è sempre anche ricerca della giustizia e della pace, ed è con grande gioia che costato il grande impegno con cui Sua Santità Bartolomeo si prodiga su questi temi. In unione di intenti, e ricordando il bell’esempio del mio predecessore, il Beato Giovanni Paolo II, ho voluto invitare i fratelli cristiani, gli esponenti delle altre tradizioni religiose del mondo e personalità del mondo della cultura e della scienza, a partecipare il prossimo 27 ottobre nella città di Assisi ad una Giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la pace e la giustizia nel mondo, che avrà come tema ‘Pellegrini nella verità, pellegrini nella pace’. Il camminare insieme sulle strade della città di San Francesco sarà il segno della volontà di continuare a percorrere la via del dialogo e della fraternità”.
Per il patriarca bisogna preoccuparsi perchè il nostra cammino in direzione dell’unità sia fondato sulle salde fondamenta della fede e della confessione degli apostoli e dei padri. E ciò “non solo perché questo si impone come la tradizione comune nel primo millennio dopo Cristo, ma anche perché la solo la vera fede apostolica e patristica, correttamente interpretata, è capace oggi di realizzare la vera salvezza dell’uomo”.
Per l’occasione, il patriarca Bartolomeo ha anche inviato al Papa un messaggio nel quale esprime il proprio “amore fraterno” verso Benedetto XVI e “l’ardore” col quale i capi delle due Chiese sono impegnati per il cammino ecumenico.
“Seguiamo – ha detto il Papa - con grande attenzione il lavoro della Commissione mista per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa nel suo insieme. Ad uno sguardo puramente umano, si potrebbe essere presi dall'impressione che il dialogo teologico fatichi a procedere. In realtà, il ritmo del dialogo è legato alla complessità dei temi in discussione, che esigono uno straordinario impegno di studio, di riflessione e di apertura reciproca. Siamo chiamati a continuare insieme nella carità questo cammino, invocando dallo Spirito Santo luce e ispirazione, nella certezza che egli vuole condurci al pieno compimento della volontà di Cristo: che tutti siano uno”.
Tanto il Papa quanto il Patriarca sottolineano poi come l’uomo di oggi abbia bisogno della testimonianza dei cristiani. Per Benedetto XVI “in un contesto storico di violenze, indifferenza ed egoismo, tanti uomini e donne del nostro tempo si sentono smarriti. È proprio con la testimonianza comune della verità del Vangelo che potremo aiutare l'uomo del nostro tempo a ritrovare la strada che lo conduce alla verità. La ricerca della verità, infatti, è sempre anche ricerca della giustizia e della pace, ed è con grande gioia che costato il grande impegno con cui Sua Santità Bartolomeo si prodiga su questi temi. In unione di intenti, e ricordando il bell’esempio del mio predecessore, il Beato Giovanni Paolo II, ho voluto invitare i fratelli cristiani, gli esponenti delle altre tradizioni religiose del mondo e personalità del mondo della cultura e della scienza, a partecipare il prossimo 27 ottobre nella città di Assisi ad una Giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la pace e la giustizia nel mondo, che avrà come tema ‘Pellegrini nella verità, pellegrini nella pace’. Il camminare insieme sulle strade della città di San Francesco sarà il segno della volontà di continuare a percorrere la via del dialogo e della fraternità”.
Per il patriarca bisogna preoccuparsi perchè il nostra cammino in direzione dell’unità sia fondato sulle salde fondamenta della fede e della confessione degli apostoli e dei padri. E ciò “non solo perché questo si impone come la tradizione comune nel primo millennio dopo Cristo, ma anche perché la solo la vera fede apostolica e patristica, correttamente interpretata, è capace oggi di realizzare la vera salvezza dell’uomo”.
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