Papa: non c’è “futuro buono” se non ci educhiamo a essere più responsabile nei confronti del creato
Parlando a migliaia di ragazzi che partecipano a un progetto promosso dalla Fondazione “Sorella Natura” di Assisi, Benedetto XVI ricorda che “rispettando l’impronta del Creatore in tutto il creato, si comprende meglio la nostra vera e profonda identità umana”. Il rispetto per l’ambiente non può dimenticare il riconoscimento del valore della persona umana e della sua inviolabilità, in ogni fase della vita e in ogni sua condizione.
Città del Vaticano (AsiaNews) – “Non c’è un futuro buono per l’umanità sulla terra se non ci educhiamo tutti ad uno stile di vita più responsabile nei confronti del creato” e se, in tale ambito si dimentica “il riconoscimento del valore della persona umana e della sua inviolabilità, in ogni fase della vita e in ogni sua condizione. Il rispetto per l’essere umano e il rispetto per la natura sono un tutt’uno, ma entrambi possono crescere ed avere la loro giusta misura se rispettiamo nella creatura umana e nella natura il Creatore e la sua creazione”.
All’indomani del suo appello ai partecipanti al vertice mondiale Onu sui cambiamenti climatici, che si apre oggi a Durban, in Sudafrica, per “una risposta responsabile, credibile e solidale” al problema, Benedetto XVI è tornato a toccare il tema del rapporto tra l’uomo e la natura ricevendo in Vaticano migliaia di ragazzi partecipanti al progetto “Ambientiamoci a scuola” promosso dalla Fondazione “Sorella Natura” di Assisi, in occasione della “Giornata per la custodia del creato”, che si celebra domani 29 novembre, nell’anniversario della proclamazione di San Francesco di Assisi quale patrono dei cultori dell’ecologia.
“La Chiesa - ha detto il Papa - considerando con apprezzamento le più importanti ricerche e scoperte scientifiche, non ha mai smesso di ricordare che rispettando l’impronta del Creatore in tutto il creato, si comprende meglio la nostra vera e profonda identità umana. Se vissuto bene, questo rispetto può aiutare un giovane e una giovane anche a scoprire talenti e attitudini personali, e quindi a prepararsi ad una certa professione, che cercherà sempre di svolgere nel rispetto dell’ambiente. Se infatti, nel suo lavoro, l’uomo dimentica di essere collaboratore di Dio, può fare violenza al creato e provocare danni che hanno sempre conseguenze negative anche sull’uomo, come vediamo, purtroppo, in varie occasioni. Oggi più che mai ci appare chiaro che il rispetto per l’ambiente non può dimenticare il riconoscimento del valore della persona umana e della sua inviolabilità, in ogni fase della vita e in ogni sua condizione. Il rispetto per l’essere umano e il rispetto per la natura sono un tutt’uno, ma entrambi possono crescere ed avere la loro giusta misura se rispettiamo nella creatura umana e nella natura il Creatore e la sua creazione. Su questo, cari ragazzi, sono convinto di trovare in voi degli alleati, dei veri “custodi della vita e del creato”.
Rivolgendosi poi agli insegnanti e alle autorità presenti, Benedetto XVI ha sottolineato “la grande importanza che ha l’educazione anche in questo campo dell’ecologia. Ho accolto volentieri - ha proseguito - la proposta di questo incontro proprio perché esso coinvolge tanti giovanissimi studenti, perché ha una chiara prospettiva educativa. E’ infatti ormai evidente che non c’è un futuro buono per l’umanità sulla terra se non ci educhiamo tutti ad uno stile di vita più responsabile nei confronti del creato. E questo stile si impara prima di tutto in famiglia e nella scuola. Incoraggio, pertanto i genitori, i dirigenti scolastici e gli insegnanti a portare avanti con impegno una costante attenzione educativa e didattica con questa finalità. Inoltre, è indispensabile che questo lavoro delle famiglie e delle scuole sia sostenuto dalle istituzioni preposte”. “Affidiamo questi pensieri e queste aspirazioni - ha concluso - alla Vergine Maria, Madre dell’intera umanità. Mentre abbiamo appena iniziato il Tempo dell’Avvento, Ella ci accompagni e ci guidi a riconoscere in Cristo il centro del cosmo, la luce che illumina ogni uomo e ogni creatura. E san Francesco ci insegni a cantare, con tutta la creazione, un inno di lode e di ringraziamento al Padre celeste, datore di ogni dono”.
All’indomani del suo appello ai partecipanti al vertice mondiale Onu sui cambiamenti climatici, che si apre oggi a Durban, in Sudafrica, per “una risposta responsabile, credibile e solidale” al problema, Benedetto XVI è tornato a toccare il tema del rapporto tra l’uomo e la natura ricevendo in Vaticano migliaia di ragazzi partecipanti al progetto “Ambientiamoci a scuola” promosso dalla Fondazione “Sorella Natura” di Assisi, in occasione della “Giornata per la custodia del creato”, che si celebra domani 29 novembre, nell’anniversario della proclamazione di San Francesco di Assisi quale patrono dei cultori dell’ecologia.
“La Chiesa - ha detto il Papa - considerando con apprezzamento le più importanti ricerche e scoperte scientifiche, non ha mai smesso di ricordare che rispettando l’impronta del Creatore in tutto il creato, si comprende meglio la nostra vera e profonda identità umana. Se vissuto bene, questo rispetto può aiutare un giovane e una giovane anche a scoprire talenti e attitudini personali, e quindi a prepararsi ad una certa professione, che cercherà sempre di svolgere nel rispetto dell’ambiente. Se infatti, nel suo lavoro, l’uomo dimentica di essere collaboratore di Dio, può fare violenza al creato e provocare danni che hanno sempre conseguenze negative anche sull’uomo, come vediamo, purtroppo, in varie occasioni. Oggi più che mai ci appare chiaro che il rispetto per l’ambiente non può dimenticare il riconoscimento del valore della persona umana e della sua inviolabilità, in ogni fase della vita e in ogni sua condizione. Il rispetto per l’essere umano e il rispetto per la natura sono un tutt’uno, ma entrambi possono crescere ed avere la loro giusta misura se rispettiamo nella creatura umana e nella natura il Creatore e la sua creazione. Su questo, cari ragazzi, sono convinto di trovare in voi degli alleati, dei veri “custodi della vita e del creato”.
Rivolgendosi poi agli insegnanti e alle autorità presenti, Benedetto XVI ha sottolineato “la grande importanza che ha l’educazione anche in questo campo dell’ecologia. Ho accolto volentieri - ha proseguito - la proposta di questo incontro proprio perché esso coinvolge tanti giovanissimi studenti, perché ha una chiara prospettiva educativa. E’ infatti ormai evidente che non c’è un futuro buono per l’umanità sulla terra se non ci educhiamo tutti ad uno stile di vita più responsabile nei confronti del creato. E questo stile si impara prima di tutto in famiglia e nella scuola. Incoraggio, pertanto i genitori, i dirigenti scolastici e gli insegnanti a portare avanti con impegno una costante attenzione educativa e didattica con questa finalità. Inoltre, è indispensabile che questo lavoro delle famiglie e delle scuole sia sostenuto dalle istituzioni preposte”. “Affidiamo questi pensieri e queste aspirazioni - ha concluso - alla Vergine Maria, Madre dell’intera umanità. Mentre abbiamo appena iniziato il Tempo dell’Avvento, Ella ci accompagni e ci guidi a riconoscere in Cristo il centro del cosmo, la luce che illumina ogni uomo e ogni creatura. E san Francesco ci insegni a cantare, con tutta la creazione, un inno di lode e di ringraziamento al Padre celeste, datore di ogni dono”.
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