Papa: nomina 18 nuovi cardinali, tra loro l’arcivescovo di Mumbay, Gracias
Benedetto XVI darà la porpora anche al patriarca della Chiesa caldea irachena, Emmanuel III Delly, che fa parte del gruppo degli ultraottantenni. Il concistoro si terrà il 24 novembre. Appello a moltiplicare gli sforzi contro la povertà.
Città del Vaticano (AsiaNews) – Il 24 novembre la Chiesa cattolica avrà 18 nuovi cardinali “elettori”. Benedetto XVI ha infatti annunciato oggi che in quella data terrà un concistoro pubblico ordinario. I nuovi porporati sono sette di curia e 11 di grandi città del mondo. Tra questi ultimi c’è un asiatico, l’indiano Oswald Gracias, arcivescovo di Bombay (Mumbay). Oltre agli “elettori” – ossia i cardinali che non avendo compiuto 80 anni potrebbero partecipare ad un eventuale conclave – il Papa darà la porpora ad alcune altre personalità della Chiesa cattolica, tra le quali Emmanuel III Delly, patriarca di Babilonia dei Caldei, capo cioè della Chiesa caldea in Iraq.
I nuovi cardinali di Curia sono gli italiani Angelo Comastri, arciprete della Basilica di San Pietro e vicario per la Città del Vaticano, Giovanni Lajolo, presidente del Governatorato della Città del Vaticano, Raffaele Farina, archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa, Leonardo Sandri, argentino, prefetto delle Chiese orientali, Jozef Cordes, tedesco, presidente del Pontificio consiglio Cor Unum e Stanislaw Rylko, polacco, presidente del Pontificio consiglio per i laici. E’ un ex curiale lo statunitense John P. Foley, pro-Gran maestro dell'Ordine equestre del Santo Sepolcro e già presidente del Pontificio consiglio per le comunicazioni sociali.
Gli arcivescovi residenziali, a capo cioè di grandi diocesi, oltre a mons. Gracias, sono l’italiano Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Conferenza episcopale italiana, Agustín García-Gasco Vicente, di Valencia (Spagna); Seán Baptist Brady, di Armagh (Irlanda), Lluís Martínez Sistach, di Barcellona (Spagna), André Vingt-Trois, di Parigi (Francia), Théodore-Adrien Sarr, di Dakar (Senegal), Francisco Robles Ortega, di Monterrey (Messico), Daniel N. DiNardo, di Galveston-Houston (Stati Uniti d'America), Odilio Pedro Scherer, di São Paulo (Brasile), John Njue, di Nairobi (Kenya).
Il Papa ha detto che con le nuove nomine intende derogare “di una unità” il limite dei 120 “elettori” fissato da Paolo VI e confermato da Giovanni Paolo II ed ha aggiunto di voler “inoltre elevare alla dignità cardinalizia tre venerati presuli e due benemeriti ecclesiastici, particolarmente meritevoli per il loro impegno al servizio della Chiesa”. Si tratta, oltre che di Delly, di Giovanni Coppa, ex nunzio apostolico, Estanislao Esteban Karlic, arcivescovo emerito di Paraná (Argentina), Urbano Navarrete, già rettore della Pontificia università gregoriana; e Umberto Betti, già rettore della Pontificia università lateranense. “Tra questi ultimi – ha specificato Benedetto XVI - era stato mio desiderio elevare alla porpora anche l'anziano vescovo Ignacy Jeó, di Koszalin-Kolobrzeg, in Polonia, benemerito presule, che ieri è improvvisamente mancato. A lui - ha concluso il Papa - va la nostra preghiera di suffragio”.
Prima dell’annuncio del concistoro, alle oltre 30mila persone presenti all’udienza generale, il Papa aveva illustrato la figura di sant’Eusebio, vescovo di Vercelli nel IV secolo e lanciato un appello a “moltiplicare gli sforzi per eliminare le cause della povertà e le tragiche conseguenze che ne derivano”. Troppe popolazioni, aveva detto, “vivono ancora in condizioni di estrema povertà. E la disparità tra ricchi e poveri si è fatta più evidente e inquietante, anche all'interno delle nazioni economicamente più avanzate”. Benedetto XVI ha denunciato oggi “questa situazione preoccupante” che “si impone alla coscienza dell'umanità, poiché le condizioni in cui versa un gran numero di persone sono tali da offendere la dignità dell'essere umano e da compromettere, conseguentemente, l'autentico ed armonico progresso della comunità mondiale”.
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