Papa: la fede negli angeli fa parte del Vangelo
Città del Vaticano (AsiaNews) – “Toglieremmo una parte notevole del Vangelo” se non si crede negli angeli. Lo ha detto il papa all’Angelus di oggi, riaffermando una tradizione nella fede cattolica Gli angeli, ha continuato Benedetto XVI, “annunciano la sua [di Dio] presenza fra di noi e ne sono un segno. Invochiamoli spesso, perché ci sostengano nell’impegno di seguire Gesù fino a identificarci con Lui”.
L’estemporanea sottolineatura prende spunto dal commento del papa al vangelo di oggi, prima domenica di Quaresima. Nel Vangelo di Marco si dice che "Lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana" (Mc 1,12). Ma “di fronte a questa figura oscura e tenebrosa che osa tentare il Signore, appaiono gli angeli, figure luminose e misteriose. Gli angeli, dice il Vangelo, ‘servivano’ Gesù (Mc 1,13); essi sono il contrappunto di Satana”.
E dopo aver elencato la presenza degli angeli nell’Antico e nel Nuovo Testamento, Benedetto XVI ha aggiunto: “Gli angeli servono Gesù, che è certamente superiore ad essi, e questa sua dignità viene qui, nel Vangelo, proclamata in modo chiaro, seppure discreto. Infatti anche nella situazione di estrema povertà e umiltà, quando è tentato da Satana, Egli rimane il Figlio di Dio, il Messia, il Signore”.
“Domandiamo loro – ha concluso il papa - in particolare quest’oggi, di vegliare su di me e sui collaboratori della Curia Romana che questo pomeriggio, come ogni anno, inizieremo la settimana di Esercizi spirituali. Maria, Regina degli Angeli, prega per noi!”.
In effetti, da oggi pomeriggio, fino a sabato mattino 7 marzo, il pontefice parteciperà agli esercizi spirituali, predicati dal card. Francis Arinze, prefetto emerito della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, sul tema: "Il sacerdote incontra Gesù e lo segue". Durante la settimana degli esercizi, sono sospese tutte le udienze, anche quella del mercoledì.
Dopo la preghiera mariana, Benedetto XVI ha salutato i lavoratori dello stabilimento Fiat di Pomigliano d’Arco (Napoli), “venuti a manifestare la loro preoccupazione per il futuro di quella fabbrica e delle migliaia di persone che, direttamente o indirettamente, dipendono da essa per il loro lavoro”.
Il papa ha ricordato “altre situazioni ugualmente difficili” in Italia e altrove. “Mi associo – ha aggiunto - ai vescovi e alle rispettive Chiese locali nell’esprimere vicinanza alle famiglie interessate dal problema, e le affido nella preghiera alla protezione di Maria Santissima e di San Giuseppe, patrono dei lavoratori. Desidero esprimere il mio incoraggiamento alle autorità sia politiche che civili, come anche agli imprenditori, affinché con il concorso di tutti si possa far fronte a questo delicato momento. C’è bisogno, infatti, di comune e forte impegno, ricordando che la priorità va data ai lavoratori e alle loro famiglie”.
Foto: CPP
26/02/2019 12:41