Papa: la carità intellettuale, “rete” che unisce giovani d’Europa e d’Asia
Nel corso della veglia di preghiera per la Giornata europea degli universitari Benedetto XVI definisce l’amore intellettuale una forza dello spirito umano, capace di accomunare gli itinerari formativi delle nuove generazioni.
Città del Vaticano (AsiaNews) – Una “rete” che unisce Europa e Asia e che trova la sua ragion d’essere nell’amore intellettuale, “forza dello spirito umano”, capace di accomunare gli itinerari formativi delle nuove generazioni. Per unire “il cammino esistenziale di giovani che, pur vivendo a grande distanza gli uni dagli altri, riescono a sentirsi legati sul piano della ricerca interiore e della testimonianza”. Benedetto XVI ha descritto così, oggi, la veglia di preghiera che ha presieduto nell’Aula Paolo VI in
occasione della V Giornata europea degli universitari. Un incontro che, nella tradizione delle Giornate mondiali della gioventù ha visto uniti con il Papa, via satellite, studenti di Torino, Bologna, Manchester, Coimbra, Cracovia, Praga, Tirana, Hong Kong, Calcutta, Manila e Islamabad.
La veglia, intorno al tema “La Carità intellettuale: via di una nuova cooperazione Europa-Asia”, è stata un intrecciarsi di esperienze di studio e di fede - che i giovani hanno raccontato prima dell’arrivo di Benedetto XVI - di immagini provenienti da chiese e santuari lontani tra loro – come la cripta della Casa delle Missionarie della Carità, dove riposano le spoglie mortali della Beata Teresa di Calcutta - e di Ave Maria recitate in lingue diverse.
Il Papa ha parlato di una “rete” che ha unito giovani di due continenti. definendola “un segno dei tempi, un segno di speranza”. “È una ‘rete’ – ha aggiunto - che dimostra tutto il suo valore se consideriamo il tema della veglia odierna: ‘La carità intellettuale, via per una nuova cooperazione Europa – Asia’. È suggestivo pensare alla carità intellettuale come forza dello spirito umano, capace di accomunare gli itinerari formativi delle nuove generazioni. Più globalmente, la carità intellettuale può unire il cammino esistenziale di giovani che, pur vivendo a grande distanza gli uni dagli altri, riescono a sentirsi legati sul piano della ricerca interiore e della testimonianza. Questa sera realizziamo un ideale ponte tra l’Europa e l’Asia, continente di ricchissime tradizioni spirituali, dove si sono sviluppate alcune tra le più antiche e nobili tradizioni culturali dell’umanità. Quanto significativo è pertanto questo nostro incontro! I giovani universitari di Roma si fanno promotori di fratellanza all’insegna dell’amore intellettuale, perseguono una solidarietà che non prende le mosse dal piano degli interessi economici o politici, ma da quello dello studio e della ricerca della verità”.
“Siamo, insomma, - ha sottolineato - nella vera prospettiva “universitaria”, e cioè di quella comunità del sapere che è stato uno degli elementi costitutivi dell’Europa. Grazie, cari giovani!”.
“Cari amici – ha detto ancora il Papa - stiamo vivendo il tempo della Quaresima, e la liturgia ci esorta continuamente a rendere più salda la nostra sequela di Cristo. Anche questa veglia, secondo la tradizione delle Giornate mondiali della gioventù, può essere considerata una tappa del pellegrinaggio spirituale guidato dalla Croce. E il mistero della Croce non è sganciato dal tema della carità intellettuale, anzi, lo illumina. La sapienza cristiana è sapienza della Croce: gli studenti e, a maggior ragione, i docenti cristiani, interpretano ogni realtà alla luce del mistero d’amore di Dio, che ha nella Croce la sua più alta e compiuta rivelazione. Ancora una volta, cari giovani, vi affido la Croce di Cristo: accoglietela, abbracciatela, seguitela. E’ l’albero della vita! Ai suoi piedi trovate sempre Maria, la Madre di Gesù. Insieme con Lei, Sede della Sapienza, volgete lo sguardo a Colui che per noi è stato trafitto (cfr Gv 19,37), contemplate la sorgente inesauribile dell’amore e della verità, e potrete diventarne anche voi discepoli e testimoni pieni di gioia. E’ l’augurio – ha concluso - che rivolgo a ciascuno di voi”.
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