Papa: la Chiesa è il "corpo di Cristo", non facciamola soffrire con divisioni, personalismi e "chiacchiere"
Città del Vaticano (AsiaNews) - Cercare l'unità che "è sempre superiore ai conflitti", non far soffrire la Chiesa con lo spirito delle divisioni, degli egoismi, delle "chiacchiere", "quanto male fanno le chiacchiere, quanto male fanno alla Chiesa le divisioni". Dell'unità della Chiesa, "corpo di Cristo", che ha in Gesù il suo capo, papa Francesco ha parlato alle 70mila persone presenti oggi in piazza san Pietro per l'udienza generale, tra le quali, come di consueto, ha compiuto un lungo giro con la jeep bianca. In una giornata calda e assolata, il Papa ha più volte raccomandato, con i gesti, ai genitori dei bambini che gli vengono portati per un bacio o una carezza, di coprire il capo dei piccoli. A uno ha anche messo in testa di persona un cappellino verde, uno dei molti che la gente gli dona, insieme ad altri piccoli oggetti.
L'incontro è stato anche occasione per il Papa per lanciare u appello per l'accoglienza dei rifugiati - domani è la Giornata mondiale del rifugiato - e delle loro famiglie, "costrette a lasciare in fretta la patria, la casa, e perdere ogni bene e sicurezza per fuggire da violenze e persecuzioni, o gravi discriminazioni a causa della religione, dell'appartenenza a un gruppo etnico o delle idee politiche". Ai pericoli del viaggio, ha aggiunto, si unisce quello della "disgregazione". "Non possiamo essere insensibili", ma aprirci "alla comprensione e alla solidarietà, nel loro volto è impresso il volto di Cristo". Francesco è anche tornato a rivolgere "l'invito a tutti ad accogliere e testimoniare il 'Vangelo della vita', a promuovere e difendere la vita in tutte le sue dimensioni e in tutte le sue fasi. Il cristiano è colui che dice 'si'' alla vita, che dice 'sì' a Dio, il Vivente".
In precedenza, nella catechesi per l'udienza generale, continuando a illustrare le definizioni della Chiesa offerte dal Concilio Vaticano II, Francesco ha parlato dunque della Chiesa "corpo di Cristo", a partire dalla descrizione che ne fa san Paolo. "L'immagine del corpo ci aiuta a capire questo profondo legame: la Chiesa è anzitutto il corpo Se si separa il capo del corpo il corpo non sopravvive, questo ci dice che dobbiamo restare uniti". Parlare della Chiesa come "corpo", ha aggiunto, ci chiama a capire che la Chiesa è "una realtà viva, non un'associazione culturale, politica o assistenziale, ma una realtà viva che ha un capo che la guida e la sorregge e cammina nella storia". E come nel corpo, "capo e membra per vivere devono essere uniti". Unità che "non è piatta uniformità, ma tutti concorrono a formare un unico corpo vitale, profondamente legato a Cristo". "Ricordiamolo bene: essere parte della Chiesa vuol dire essere uniti a Cristo e ricevere da Lui la vita divina che ci fa vivere come cristiani, vuol dire rimanere uniti al Papa e ai vescovi, che sono strumenti di unità e di comunione, e vuol dire anche imparare a superare personalismi e divisioni, a comprendersi maggiormente, ad armonizzare le varietà e le ricchezze di ciascuno; in una parola a voler più bene a Dio e alle persone che ci sono accanto, in famiglia, in parrocchia, nelle associazioni". "Non andiamo sulla strada delle divisioni, delle lotte tra noi, no! Tutti uniti, tutti uniti con le nostre differenze, ma uniti, uniti sempre, che quella è la strada di Gesù! L'unità è superiore ai conflitti, l'unità è una grazia che dobbiamo chiedere al Signore perché ci liberi dalle tentazioni della divisione, delle lotte tra noi, degli egoismi, dalle chiacchiere, eh? Quanto male fanno le chiacchiere: quanto male!, eh? Quanto male! Mai chiacchierare degli altri: mai".
"Quanto danno arrecano alla Chiesa le divisioni tra i cristiani, l'essere di parte, gli interessi meschini!". "Ma anche le divisioni tra le comunità: cristiani evangelici, cristiani ortodossi, cristiani cattolici". "Dobbiamo cercare di portare l'unità". "Io - ha proseguito - racconterò una cosa. Oggi, prima di uscire da casa, sono stato 40 minuti, più o meno, mezz'ora, con un pastore evangelico, e abbiamo pregato insieme, eh?, cercando l'unità. Ma noi dobbiamo pregare tra noi, cattolici, e anche con i cristiani, pregare perché il Signore ci dia l'unità: l'unità tra noi! Ma, come avremo l'unità tra i cristiani se non siamo capaci di averla tra noi cattolici, di averla in famiglia, quante famiglie lottano e si dividono?".
"Cari fratelli e sorelle - ha concluso - chiediamo a Dio: aiutaci ad essere membra del Corpo della Chiesa sempre profondamente unite a Cristo; aiutaci a non far soffrire il Corpo della Chiesa con i nostri conflitti, le nostre divisioni, i nostri egoismi; aiutaci ad essere membra vive legate le une con le altre da un'unica forza, quella dell'amore, che lo Spirito Santo riversa nei nostri cuori",