Papa: la Chiesa nasce dal desiderio di Dio di chiamare gli uomini a sé, amarla malgrado i peccati degli uomini che la compongono, anche del papa
Città del Vaticano (AsiaNews) - Amare la Chiesa, che "non è una organizzazione nata dall'accordo di alcune persone, ma nasce dal desiderio di Dio di chiamare tutti gli uomini alla sua amicizia", amarla, malgrado difetti, imperfezioni e peccati delle persone, "anche del papa", che la compongono. E' l'esortazione di Francesco che, all'udienza generale di oggi ha dato inizio a un ciclo di catechesi dedicato al "mistero della Chiesa, che tutti noi viviamo e di cui siamo parte".
Udienza segnata, all'inizio, dalla pioggia, che ha bagnato anche il Papa durante il suo lungo giro con le jeep tra le 60mila persone presenti. "Complimenti per il vostro coraggio - ha detto loro salutandoli - sotto la pioggia, bravi".
La Chiesa come famiglia di Dio è stato il tema col quale Francesco ha dato inizio a questo ciclo di riflessioni. La Chiesa, ha spiegato, "nasce dal desiderio di Dio di chiamare tutti gli uomini alla comunione con Lui, alla sua amicizia, anzi a partecipare come suoi figli della sua stessa vita divina". Lo indica la parabola evangelica del Figliol prodigo, che nell'accoglienza che fa il padre al figlio che si era allontanato "indica bene il disegno di Dio sull'umanità".
"Qual è questo progetto di Dio? E' fare di tutti noi un'unica famiglia dei suoi figli, in cui ciascuno lo senta vicino e si senta amato da Lui, come nella parabola evangelica, senta il calore di essere famiglia di Dio. In questo grande disegno trova la sua radice la Chiesa, che non è un'organizzazione nata da un accordo di alcune persone, ma - come ci ha ricordato tante volte il Papa Benedetto XVI - è opera di Dio, nasce proprio da questo disegno di amore che si realizza progressivamente nella storia. La Chiesa nasce dal desiderio di Dio di chiamare tutti gli uomini alla comunione con Lui, alla sua amicizia, anzi a partecipare come suoi figli della sua stessa vita divina. La stessa parola Chiesa, dal greco ekklesia, significa 'convocazione': Dio ci convoca, ci spinge ad uscire dall'individualismo, dalla tendenza a chiudersi in se stessi e ci chiama a far parte della sua famiglia. E questa chiamata ha la sua origine nella stessa creazione. Dio ci ha creati perché viviamo in una relazione di profonda amicizia con Lui, e anche quando il peccato ha rotto questa relazione con Lui, con gli altri e con il creato, Dio non ci ha abbandonati".
"Tutta la storia della salvezza è la storia di Dio che cerca l'uomo, gli offre il suo amore, lo accoglie. Ha chiamato Abramo ad essere padre di una moltitudine, ha scelto il popolo di Israele per stringere un'alleanza che abbracci tutte le genti, e ha inviato, nella pienezza dei tempi, il suo Figlio perché il suo disegno di amore e di salvezza si realizzi in una nuova ed eterna alleanza con l'umanità intera. Quando leggiamo i Vangeli, vediamo che Gesù raduna intorno a sé una piccola comunità che accoglie la sua parola, lo segue, condivide il suo cammino, diventa la sua famiglia, e con questa comunità Egli prepara e costruisce la sua Chiesa. Da dove nasce allora la Chiesa? Nasce dal gesto supremo di amore della Croce, dal costato aperto di Gesù da cui escono sangue ed acqua, simbolo dei Sacramenti dell'Eucaristia e del Battesimo. Nella famiglia di Dio, nella Chiesa, la linfa vitale è l'amore di Dio che si concretizza nell'amare Lui e gli altri, tutti, senza distinzioni e misura. La Chiesa è famiglia in cui si ama e si è amati. Quando si manifesta la Chiesa? L'abbiamo celebrato due domeniche fa; si manifesta quando il dono dello Spirito Santo riempie il cuore degli Apostoli e li spinge ad uscire e iniziare il cammino per annunciare il Vangelo, diffondere l'amore di Dio".
"Ancora oggi qualcuno dice: 'Cristo sì, la Chiesa no'. Ma quelli che dicono: 'Io credo in Dio ma non nei preti', eh?, si dice così: 'Cristo sì, la Chiesa no'. Ma è proprio la Chiesa che ci porta Cristo e che ci porta a Dio - ha proseguito - la Chiesa è la grande famiglia dei figli di Dio. Certo ha anche aspetti umani; in coloro che la compongono, Pastori e fedeli, ci sono difetti, imperfezioni, peccati: anche il Papa ne ha, eh?, e ne ha tanti! Ma il bello è che quando noi ci accorgiamo di essere peccatori troviamo la misericordia di Dio: Dio sempre perdona. Non dimenticate questo: Dio sempre perdona! E Lui ci riceve nel suo amore di perdono e di misericordia. Alcuni dicono: 'E' bello, questo: che il peccato è un'offesa a Dio, ma anche l'opportunità; l'umiliazione per accorgersi che c'è un'altra cosa più bella, che è la misericordia di Dio'. Pensiamo a questa cosa".
"Domandiamoci oggi - l'invito conclusivo del Papa - quanto amo io la Chiesa? Prego per lei? Mi sento parte della famiglia della Chiesa? Che cosa faccio perché sia una comunità in cui ognuno si senta accolto e compreso, senta la misericordia e l'amore di Dio che rinnova la sua vita? La fede è un dono e un atto che ci riguarda personalmente, ma Dio ci chiama a vivere insieme la nostra fede, come famiglia, come Chiesa. Chiediamo al Signore, in modo del tutto particolare in quest'Anno della fede, che le nostre comunità, tutta la Chiesa, siano sempre più vere famiglie che vivono e portano il calore di Dio".
18/06/2014