Papa: il maligno cerca sempre di rovinare la pace di Dio
Castel Gandolfo (AsiaNews) - "Il maligno cerca sempre di rovinare l'opera di Dio, seminando divisione nel cuore umano, tra corpo e anima, tra l'uomo e Dio, nei rapporti interpersonali, sociali, internazionali, e anche tra l'uomo e il creato. Il maligno semina guerra; Dio crea pace". E' l'insegnamento che Benedetto XVI propone, all'Angelus, prendendo spunto dall'episodio del Vangelo di oggi, che racconta di quando Gesù cacciò da Maria Maddalena "sette demoni".
Nelle parole rivolte alle tremila persone presenti nel cortile interno del Palazzo apostolico di Castel Gandolfo, il Papa, dopo la recita della preghiera marina, ha anche rivolto un augurio all'ormai prossima Olimpiadi di Londra e ha espresso la propria vicinanza alle famiglie delle vittime delle tragedie di Aurora, negli Stati Uniti e nello Zanzibar.
Prima dell'Angelus, Benedetto XVI ha dunque ricordato che "la Parola di Dio di questa domenica ci ripropone un tema fondamentale e sempre affascinante della Bibbia: ci ricorda che Dio è il Pastore dell'umanità. Questo significa che Dio vuole per noi la vita, vuole guidarci a buoni pascoli, dove possiamo nutrirci e riposare; non vuole che ci perdiamo e che moriamo, ma che giungiamo alla meta del nostro cammino, che è proprio la pienezza della vita. E' quello che desidera ogni padre e ogni madre per i propri figli: il bene, la felicità, la realizzazione".
L'episodio della Maddalena, ha proseguito il Papa, mostra che "la guarigione profonda" che Dio opera mediante Gesù "consiste in una pace vera, completa, frutto della riconciliazione della persona in se stessa e in tutte le sue relazioni: con Dio, con gli altri, con il mondo", che è l'opposto di ciò che tenta di fare il male.
"Per compiere questa opera di riconciliazione radicale Gesù, il Pastore Buono, ha dovuto diventare Agnello, «l'Agnello di Dio ... che toglie il peccato del mondo» (Gv 1,29). Solo così ha potuto realizzare la stupenda promessa del Salmo: «Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne / tutti i giorni della mia vita, / abiterò ancora nella casa del Signore / per lunghi giorni» (22/23,6)". "Queste parole ci fanno vibrare il cuore, perché esprimono il nostro desiderio più profondo, dicono ciò per cui siamo fatti: la vita, la vita eterna".
Una "occasione per promuovere fraternità e pace" possono essere, ha auspicato Benedetto XVI, anche le Olimpiadi. "Tra qualche giorno - ha detto - avrà inizio, a Londra, la XXX edizione dei Giochi Olimpici. Le Olimpiadi sono il più grande evento sportivo mondiale, a cui partecipano atleti di moltissime nazioni, e come tale riveste anche un forte valore simbolico. Per questo la Chiesa Cattolica guarda ad esse con particolare simpatia e attenzione. Preghiamo affinché, secondo la volontà di Dio, i Giochi di Londra siano una vera esperienza di fraternità tra i popoli della Terra". "possano - ha aggiunto in inglese - portare frutti, promuovendo la pace e la riconciliazione nel mondo".
Ancora in inglese, Benedetto XVI ha detto di essere stato "Profondamente colpito dall'insensata violenza che ha avuto luogo ad Aurora, Denver" e di essere "addolorato dalla perdita di vite umane nel recente disastro del traghetto in Zanzibar. Condivido l'angoscia delle famiglie e degli amici delle vittime e dei feriti, specialmente bambini. Assicuro tutti - ha concluso -della mia vicinanza nella preghiera"