Papa: genitori e sacerdoti i primi chiamati a coltivare le vocazioni
Nella Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, Benedetto XVI esorta in modo particolare coloro che sono ordinati ad una più forte ed incisiva testimonianza evangelica nel mondo di oggi. Il ringraziamento a “quanti con la preghiera e l’affetto sostengono il mio ministero di Successore di Pietro” e a quanti si dedicano alla prevenzione e all’educazione” dei giovani.
Città del Vaticano (AsiaNews) - Genitori e sacerdoti sono chiamati in modo particolare a impegnarsi per le vocazioni: i primi coltivando “ogni piccolo germe di vocazione”, i secondi sentendosi impegnati “per una più forte ed incisiva testimonianza evangelica nel mondo di oggi”. La 47ma Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, che si celebra oggi, domenica “del Buon pastore”, è stata ricordata con queste esortazioni da Benedetto XVI alle 20mila persone presenti in piazza san Pietro per la recita del Regina Caeli.
L’incontro è servito al Papa anche per ringraziare “quanti con la preghiera e l’affetto sostengono il mio ministero di Successore di Pietro” e ha rivolto un saluto particolare all’Associazione “Meter”, che da 14 anni promuove la Giornata nazionale per i bambini vittime della violenza, dello sfruttamento e dell’indifferenza. “In questa occasione – ha detto - voglio soprattutto ringraziare e incoraggiare quanti si dedicano alla prevenzione e all’educazione, in particolare i genitori, gli insegnanti e tanti sacerdoti, suore, catechisti e animatori che lavorano con i ragazzi nelle parrocchie, nelle scuole e nelle associazioni”.
Benedetto XVI, prima della recita della preghiera mariana ha dunque parlato delle vocazioini, ricordando il tema dell’attuale Giornata: “La testimonianza suscita vocazioni”.”La prima forma di testimonianza che suscita vocazioni – ha proseguito - è la preghiera, come ci mostra l’esempio di santa Monica che, supplicando Dio con umiltà ed insistenza, ottenne la grazia di veder diventare cristiano suo figlio Agostino”. “Invito, pertanto, i genitori a pregare, perché il cuore dei figli si apra all’ascolto del Buon Pastore, e “ogni più piccolo germe di vocazione … diventi albero rigoglioso, carico di frutti per il bene della Chiesa e dell’intera umanità”.
“In questa Giornata di speciale preghiera per le vocazioni, esorto in particolare i ministri ordinati, affinché, stimolati dall’Anno Sacerdotale, si sentano impegnati ‘per una più forte ed incisiva testimonianza evangelica nel mondo di oggi’ (Lettera di indizione). Ricordino che il sacerdote ‘continua l’opera della Redenzione sulla terra’; sappiano sostare volentieri davanti al tabernacolo; aderiscano ‘totalmente alla propria vocazione e missione mediante un’ascesi severa’; si rendano disponibili all’ascolto e al perdono; formino cristianamente il popolo a loro affidato; coltivino con cura la ‘fraternità sacerdotale’”.
Dopo il Regina Caeli, il Papa ha ricordato che oggi a Roma e a Barcellona, sono stati proclamati beati due sacerdoti: Angelo Paoli, carmelitano, e José Tous y Soler, cappuccino. “Del beato Angelo Paoli, originario della Lunigiana e vissuto tra i secoli XVII e XVIII, mi piace ricordare che fu apostolo della carità a Roma, soprannominato “padre dei poveri”. Si dedicò specialmente ai malati dell’Ospedale San Giovanni, prendendosi cura anche dei convalescenti. Il suo apostolato traeva forza dall’Eucaristia e dalla devozione alla Madonna del Carmine, come pure da un’intensa vita di penitenza. Nell’Anno Sacerdotale, propongo volentieri il suo esempio a tutti i sacerdoti, in modo particolare a quanti appartengono ad Istituti religiosi di vita attiva”.
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