Papa: diffondere la carità per contribuire ad un mondo più giusto e solidale
All’udienza generale Benedetto XVI illustra la figura di San Basilio, vescovo santo del IV secolo e rivolge un pensiero alla Giornata della gioventù dell’anno prossimo a Sydeny: “non solo un evento, ma tempo di profondo rinnovamento spirituale, del quale beneficia tutta la società”.
Città del Vaticano (AsiaNews) – “Ognuno di noi, diffondendo la carità divina contribuisce a costruire un mondo più giusto e solidale”. E’ l’invito che Benedetto XVI ha rivolto oggi alle persone presenti all’udienza generale, prendendo spunto dall’esempio di San Basilio vescovo, che ha definito “luminare della Chiesa cui guarda con ammirazione tanto la Chiesa d’Oriente che quella d’Occidente”.
Udienza in due parti, come sta accadendo in questo periodo estivo, con i fedeli divisi tra la Basilica vaticana e l’aula Paolo VI e con il Papa che ha continuato nella sua illustrazione delle figure più eminenti della Chiesa dei primi secoli, oggi dedicata, appunto, a questo santo del IV secolo.
Dell’uomo che dal 370 fu vescovo di Cesarea, nell’attuale Turchia, Benedetto XVI ha indicato “l’eccellenza” della dottrina e della vita. “Era - ha aggiunto parlando a braccio - l'uomo dell'amore per il prossimo e l'uomo pieno della speranza, della gioia e della fede: ci mostra come essere realmente cristiani”. Ma è stato anche un difensore dell’ortodossia della fede: “con senno e coraggio seppe opporsi agli eretici”, ed è stato definito da papa Ratzinger “uno dei grandi padri che hanno fondato la dottrina della Trinità”.
“Con saggio equilibrio – ha proseguito - seppe unire il servizio alle anime con la dedizione alla preghiera ed alla meditazione nella solitudine” e con la “incessante opera di fondazione di opere di carità”. A “Dio amore e carità rese vera testimonianza” con la costruzione di quella che si può definire una “città della misericordia”, origine delle varie strutture ospedaliere moderne. Vescovo e pastore “si preoccupò costantemente delle difficili condizioni materiali dei suoi fedeli, si impegnò per poveri ed emarginati, anche intervenendo presso le autorità per alleviare le sofferenze della popolazione”, “vigilò per la libertà della chiesa contrapponendosi ai potenti per affermare il diritto di proclamare la propria fede”.
A san Basilio, ha evidenziato ancora il Papa, hanno attinto anche “vari legislatori del monachesimo antico tra cui san Benedetto”, che lo definiva suo maestro. Il suo non era un monachesimo “chiuso nei conventi”, ma parte della Chiesa locale, animandola tutta.
Partendo dalla figura di Basilio, il Papa ha infine indicato quali devono essere le caratteristiche di un vescovo: “Apostolo e ministro di Cristo, dispensatore dei misteri di Dio, araldo del regno, modello e regola di pietà, occhio del corpo della Chiesa, pastore delle pecore di Cristo, medico pietoso, padre e nutrice, cooperatore di Dio, agricoltore di Dio, costruttore del tempio di Dio”.
Il Papa, infine, ha rivolto un incoraggiamento ai giovani che si stanno preparando per la Giornata mondiale della gioventù, “non solo un evento, ma tempo di profondo rinnovamento spirituale, del quale beneficia tutta la società”, e che si svolgerà tra un anno a Sydney, in Australia. “Ho notato – ha aggiunto - che contro l’onda del secolarismo molti giovani stanno riscoprendo la soddisfacente ricerca di una autentica bellezza, bontà e verità. Attraverso la vostra testimonianza – ha concluso -aiutateli nella loro ricerca dello Spirito di Dio. Siate coraggiosi in questa testimonianza, impegnatevi a diffondere la luce di Cristo, che rivolge un invito a tutta la vita rendendo possibile per ognuno gioia e felicità permanenti”.
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