Papa: curare l’ambiente è prendersi cura dell’uomo e del suo futuro
Città del Vaticano (AsiaNews) – “Curare l’ambiente significa avere un atteggiamento di ecologia umana”, è prendere coscienza “del problema della distruzione del pianeta che noi stessi stiamo portando avanti” e del fatto che anche nel fenomeno mondiale della crescita smisurata delle città - attorno alle quali si sviluppano dei cordoni di povertà e miseria - la gente soffre gli effetti della mancanza della cura dell’ambiente. E anche per il fenomeno dell’immigrazione, con la crescita delle favelas. L’ha evidenziato papa Francesco che oggi pomeriggio ha incontrato gli oltre 70 sindaci delle più importanti città del mondo, che hanno preso parte a un incontro (nella foto) su nuove schiavitù e i cambiamenti climatici, promossi dalle Pontificie Accademie delle Scienze e delle Scienze sociali.
Presenti i primi cittadini delle città sudamericane come Buenos Aires, Città del Messico, Rio de Janeiro. São Paulo e Bogotá a quelli di realtà europee come Roma, Bologna, Firenze, Madrid, Manchester, Milano, Parigi, Stoccolma e Cracovia; di Johannesburg e di Teheran, accanto ai rappresentanti delle moderne metropoli statunitensti (New York, New Orleans, San Francisco e Seattle), fino a Lampedusa, piccola realtà, ma al centro delle grande rotte migratorie.
"Questa cultura della cura dell’ambiente – ha detto tra l’altro il Papa che al termine dell’incontro ha firmato con i sindaci una dichiarazione comune - non è un atteggiamento soltanto ’verde’, e lo dico in senso buono, è molto di più, curare l’ambiente significa avere un atteggiamento di ecologia umana”. Per questo la Laudato si’ “non è un’enciclica verde, ma è un’enciclica sociale perché all’interno della vita sociale dell’uomo non si può assolutamente escludere la cura dell’ambiente”.
Si tratta, allora, di diffondere "una coscienza ecologica come quella che ci è stata data all’inizio" della creazione. "Perché quest’appello ai sindaci? – si è chiesto Francesco – Perché la coscienza sulla difesa dell’ambiente implica un lavoro che parta dalle periferie e proceda verso il centro, verso la coscienza dell’umanità. La Santa Sede può fare un bel discorso alle Nazioni Unite ma se non viene da voi, dalle grandi città come dalle piccole", dove si sviluppano i fenomeni legati all’immigrazione e alla povertà come le baraccopoli, incentivati dal riscaldamento globale e dalla desertificazione, "non può partire il cambiamento".
“Ho molta speranza su Parigi – ha detto infine Francesco, riferendosi al prossimo vertice delle Nazioni Unite sul clima. - che si raggiunga un accordo fondamentale, ma per questo anche le Nazioni Unite devono coinvolgersi, specialmente nel problema della tratta degli esseri umani”.
25/09/2019 11:19
10/09/2016 12:38