Papa: cattolici e ortodossi proseguano il cammino verso la piena unità
Città del Vaticano (AsiaNews) - A 50 anni dall'apertura del Vaticano II, Benedetto XVI ricorda che proprio il Concilio ha dato l'avvio a "una fase importante" nei rapporti tra la Chiesa cattolica e il Patriarcato ecumenico, con la "riscoperta della profonda fraternità" che le lega e con "il cammino" percorso dalla Commissione mista per il dialogo teologico.
Anche quest'anno la festa degli apostoli Pietro e Paolo, patroni della Chiesa di Roma, così come quella di Andrea, patrono della Chiesa di Costantinopoli, è occasione ormai tradizionale per uno scambio di visite di delegazioni delle due "Chiese sorelle", per riaffermare la comune volontà di proseguire la strada per "giungere presto a condividere la mensa eucaristica".
Proprio i 50 anni dall'inizio del Vaticano II sono stati al centro del saluto che Benedetto XVI ha rivolto alla delegazione ortodossa, composta da Emmanuel Adamakis, metropolita di Francia, direttore dell'Ufficio della Chiesa ortodossa presso l'Unione Europea; Ilias Katre, vescovo di Philomelion (U.S.A.) e dal diacono Paisios Kokkinakis, codicografo del Santo Sinodo del Patriarcato ecumenico.
"Quest'anno - ha detto il Papa - segna il cinquantesimo anniversario dell'apertura del Concilio ecumenico Vaticano II; che sarà celebrato solennemente il prossimo 11 ottobre. Ed è in concomitanza con il Concilio, al quale, come sapete bene, erano presenti alcuni rappresentanti del Patriarcato ecumenico, in qualità di delegati fraterni, che è cominciata una nuova importante fase dei rapporti tra le nostre due Chiese".
"Ricordando l'anniversario del Concilio Vaticano II mi sembra giusto fare memoria della figura e dell'azione dell'indimenticabile patriarca ecumenico Atenagora, del quale ricorrerà, tra qualche giorno, il 40mo anniversario della scomparsa. Il patriarca Atenagora, insieme con il beato papa Giovanni XXIII e il servo di Dio papa Paolo VI, animati dalla passione per l'unità della Chiesa, che nasce dalla fede in Cristo Signore, si fecero promotori di iniziative coraggiose che hanno aperto la via a relazioni rinnovate tra il Patriarcato ecumenico e la Chiesa cattolica". Una strada, ha concluso il Papa, sulla quale cammina, "con rinnovata fedeltà e feconda creatività" anche l'attuale patriarca, Bartolomeo I.