Papa: a Praga, ormai libera, i cristiani si facciano sentire per affrontare le sfide del millennio
Benedetto XVI, in visita a Praga, ricorda la persecuzione subita dai cristiani durante i 40 anni del regime comunista, che voleva eliminare la Chiesa, ma “senza Dio l’uomo non sa dove andare e non riesce nemmeno a comprendere chi egli sia”. L’amore e il rispetto dovuto a tutti i bambini.
Praga (AsiaNews) - “Senza Dio l’uomo non sa dove andare e non riesce nemmeno a comprendere chi egli sia”: la frase della Caritas in Veritate è stata ripetuta oggi da Benedetto XVI al suo arrivo a Praga, ricordando i 40 anni del “tentativo spietato” del regime comunista di “mettere a tacere la voce della Chiesa”. “Ora che è stata recuperata la libertà religiosa, faccio appello a tutti i cittadini della Repubblica, perché riscoprano le tradizioni cristiane che hanno plasmato la loro cultura ed esorto la comunità cristiana a continuare a far sentire la propria voce mentre la nazione deve affrontare le sfide del nuovo millennio”.
E’ iniziato così il tredicesimo viaggio internazionale di Benedetto XVI, che da oggi a lunedì sarà nella Repubblica ceca, “crocevia tra nord e sud, est ed ovest, punto d’incontro di popoli, tradizioni e culture diverse”. “Da qui il significativo ruolo che le terre ceche hanno giocato nella storia intellettuale, culturale e religiosa d’Europa, talora come un campo di battaglia, più spesso come un ponte”.
Accolto all’aeroporto Stará Ruzyně di Praga dal presidente Václav Klaus, il Papa, nel corso della cerimonia di benvenuto, il Papa ha ricordato la “indomita testimonianza cristiana di fronte alla persecuzione” dei cardinali Josef Beran e František Tomášek, sottolineando poi come oggi sul Castello di Praga sventola la bandiera presidenziale che ha come motto “Pravda Vít.zí – La Verità vince”: “è il mio più fermo auspicio – ha aggiunto - che la luce della verità continui a guidare questa nazione, tanto benedetta nel corso della sua storia dalla testimonianza di grandi santi e martiri”. “Il progresso autentico dell’umanità è servito al meglio proprio da una tale convergenza tra sapienza della fede ed intuito della ragione. Possa il Popolo ceco godere sempre i benefici che provengono da questa felice sintesi”.
Dall’aeroporto, festosamente salutato, Benedetto XVI si è recato, in automobile, alla chiesa di Santa Maria della Vittoria di Praga all’interno della quale si venera la statua del “Bambino Gesù di Praga”, che si rifà alla tradizione millenaria del culto dell’infanzia di Cristo.
“L’effigie del Bambino Gesù, con la tenerezza della sua infanzia – ha detto il Papa, nella chiesa piena di bambini - ci fa percepire la vicinanza di Dio e il suo amore. Comprendiamo quanto siamo preziosi ai suoi occhi perché, proprio grazie a Lui, siamo divenuti a nostra volta figli di Dio. Ogni essere umano è figlio di Dio e quindi nostro fratello e, come tale, da accogliere e rispettare. Possa la nostra società comprendere questa realtà! Ogni persona umana sarebbe allora valorizzata non per quello che ha, ma per quello che è, poiché nel volto di ogni essere umano, senza distinzione di razza e cultura, brilla l’immagine di Dio.
“Questo – ha detto ancora - vale soprattutto per i bambini. Nel Santo Bambino di Praga contempliamo la bellezza dell’infanzia e la predilezione che Gesù Cristo ha sempre manifestato verso i piccoli, come leggiamo nel Vangelo (cfr Mc 10,13-16). Quanti bambini invece non sono amati, né accolti, né rispettati! Quanti sono vittime della violenza e di ogni forma di sfruttamento da parte di persone senza scrupoli! Possano essere riservati ai minori – ha concluso - quel rispetto e quell’attenzione loro dovuti: i bambini sono il futuro e la speranza dell’umanità”.
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