Papa: Se Dio sparisce, l’umanità rischia di distruggere se stessa
Roma (AsiaNews) - “Dio oggi. Con Lui o senza di Lui cambia tutto”: è il tema di un convegno internazionale organizzato dal Comitato per il Progetto culturale della Cei, presieduto dal card. Camillo Ruini.
Per due giorni, a partire da oggi pomeriggio, si susseguono letterati, scienziati, teologi, giornalisti di fama internazionale. Oltre ai dibattiti sulla presenza di Dio negli ambiti della vita (l’anima, la società, la musica, il cinema, l’arte,…), l’evento comprende la presentazioni di libri e concerti presso l’Auditorium di via della Conciliazione, a due passi dalla basilica di san Pietro.
Per l’apertura del convegno, Benedetto XVI ha inviato un messaggio al card. Angelo Bagnasco, presidente della Cei. In esso egli ricorda che “la questione di Dio è centrale” per la nostra epoca, dove spesso “si tende a ridurre l’uomo ad una sola dimensione, quella ‘orizzontale’, ritenendo irrilevante per la sua vita l’apertura al Trascendente”. E ancora: “quando Dio sparisce dall’orizzonte dell’uomo, l’umanità perde l’orientamento e rischia di compiere passi verso la distruzione di se stessa”.
Pr il papa il convegno deve servire al grande compito della Chiesa e dei cristiani, “di rendere Dio presente in questo mondo”, cercando di “aprire agli uomini l’accesso a Dio”.
Nel suo saluto agli intervenuti al convegno, il card. Bagnasco ha messo in luce che la questione di Dio è legata a quella della verità, che “distingue l’uomo dall’animale e dalla macchina”.
Egli fa notare che quanto più la “questione Dio” viene “emarginata e psicologicamente rimossa” dalla cultura, tanto più essa riappare “sotto mentite spoglie”, con l’interesse contemporaneo al paranormale, all’occulto, alle religiosità esoteriche, dove la ragione “è sconfitta”.
Fra relativismo e presunzioni prometeiche della scienza, la domanda su Dio e sulla verità
apre un compito ai cristiani di affermare la ragionevolezza del Vangelo, tornando a dare senso alla vita e al mondo.
Il card. Ruini ha presentato la prima, dotta relazione, in cui egli ha suggerito tre vie (simili a quelle di san Tommaso d’Aquino) che nella cultura contemporanea rendono viva la questione di Dio. Le tre vie sono: quella che parte dall’esistenza nostra e del mondo, che sottolinea il fatto che esista qualcosa (e non il nulla); quella che parte dall’intelligibilità della natura, che è a fondamento anche delle stesse scienze sperimentali; quella che parte dall’esperienza etica.
Il porporato ha anche ricordato che la presenza del male nella società è una delle più grandi difficoltà a riconoscere l’esistenza di Dio. Ma ha fatto pure notare che la domanda sul male e su Dio percorre tutta la storia umana.
Egli ha concluso ricordando che lo scientismo che vuole pervadere ogni aspetto dell’esistenza tende a dire che Dio è inconoscibile e l’uomo viene ridotto a un oggetto della natura: oggi, come forse mai in precedenza, appare chiaro che l’affermazione dell’uomo e di Dio “o stanno insieme o cadono insieme”.