Papa: Salvate i bambini, vittime e protagonisti della guerra
Città del Vaticano (AsiaNews) Un bambino ucciso a un posto di blocco americano in Irak; un bambino palestinese ucciso a Nablus, mentre palestinesi e israeliani si scaricano a vicenda le responsabilità; un ragazzo palestinese usato come kamikaze e fermato appena in tempo dai soldati israeliani: questi alcuni dei fatti di questi giorni che fanno da sottofondo alle parole del Papa oggi prima della preghiera dell'Angelus. Ricordando il messaggio Quaresimale 2004, Giovanni Paolo II ha detto che "Questi nostri fratelli più piccoli lanciano al mondo degli adulti un angosciante appello. Che il loro muto grido di dolore non resti inascoltato !". Il Papa ha anche domandato ai cristiani di compiere "interventi coraggiosi a favore dell'infanzia".
Dopo l'Angelus il Papa ha ricordato i 10 anni dalla sanguinoso genocidio in Randa (il papa fu il primo a denunciarlo) e ha esortato le popolazioni hutu e tutsi dei Grandi Laghi a costruire la pace nella regione.
Ecco il testo completo delle parole di Giovanni Paolo II:
"Nel Messaggio quaresimale di quest'anno ho invitato a porre i bambini al centro dell'attenzione delle comunità cristiane. Molti di loro sono vittime di gravi malattie, comprese la tubercolosi e l'Aids, mancano di istruzione e soffrono la fame. Denutrizione e malnutrizione, aggravate da preoccupanti carenze sanitarie, continuano ad essere causa quotidiana di morte per non pochi di questi piccoli, privi persino del minimo indispensabile per sopravvivere.
In alcuni angoli della terra, specialmente nei paesi più poveri, ci sono bambini e adolescenti vittime di un'orribile forma di violenza: vengono arruolati per combattere nei cosiddetti "conflitti dimenticati". Subiscono di fatto una duplice scandalosa aggressione: li si rende vittime e al tempo stesso protagonisti della guerra, travolgendoli nell'odio degli adulti. Privati di tutto, vedono il loro futuro minacciato da un incubo difficile da allontanare.
Questi nostri fratelli più piccoli, che soffrono per la fame, la guerra e le malattie, lanciano al mondo degli adulti un angosciante appello. Che il loro muto grido di dolore non resti inascoltato! Ci ricorda Gesù: "Chi accoglie anche uno solo di questi bambini, accoglie me" (Mt 18,5).
Il tempo quaresimale spinge i cristiani ad un'accoglienza più generosa di queste parole evangeliche, per tradurle in interventi coraggiosi a favore dell'infanzia a rischio e abbandonata.
La Vergine Madre di Dio aiuti i bambini in difficoltà e renda fruttuosi gli sforzi di quanti con amore cercano di alleviarne le sofferenze."
Dopo l'Angelus il Papa ha aggiunto:
"Sono trascorsi dieci anni da quando, il 7 aprile 1994, in Rwanda scoppiarono gravi scontri tra hutu e tutsi, culminati nel genocidio, in cui vennero barbaramente uccise centinaia di migliaia di persone.
Preghiamo il Signore che una tale tragedia non abbia a ripetersi mai più.
A voi, care popolazioni, a voi, capi religiosi e civili, e a tutti voi che, nella comunità internazionale, vi impegnate generosamente per portare la pace nell'amata Regione dei Grandi Laghi, io dico: Non vi scoraggiate! Siate costruttori della civiltà dell'amore, animati dalla parola del Salvatore:
"Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio" (Mt 5,9)".