Papa: Rinnoviamo la gioia di essere figli: come uomini e come cristiani
Reduce dall’aver battezzato 16 bambini, Benedetto XVI spiega cosa significa essere figli (“Venire al mondo non è mai un scelta”), fino ad essere genitori, se si accoglie la vita come un dono. Nell’essere cristiani accogliamo la vita come un dono del Padre, rivelatoci da Gesù Cristo.
Il battesimo è una nuova nascita nello Spirito e “nel grembo della Chiesa”.
Città del Vaticano (AsiaNews) – Alla sua riflessione che precede la preghiera dell’Angelus, Benedetto XVI ha voluto proporre “una breve riflessione sul nostro essere figli di Dio”, per rinnovare “la gioia di essere figli: come uomini e come cristiani”.
In mattinata il pontefice aveva conferito il battesimo a 16 neonati durante una messa celebrata nella Cappella Sistina. Secondo il catechismo della Chiesa cattolica, proprio il battesimo ci rende “figli di Dio”.
“Anzitutto – ha detto il papa - partiamo dal nostro essere semplicemente figli: questa è la condizione fondamentale che ci accomuna tutti. Non tutti siamo genitori, ma tutti sicuramente siamo figli. Venire al mondo non è mai una scelta, non ci viene chiesto prima se vogliamo nascere. Ma durante la vita, possiamo maturare un atteggiamento libero nei confronti della vita stessa: possiamo accoglierla come un dono e, in un certo senso, ‘diventare’ ciò che già siamo: diventare figli. Questo passaggio segna una svolta di maturità nel nostro essere e nel rapporto con i nostri genitori, che si riempie di riconoscenza. E’ un passaggio che ci rende anche capaci di essere a nostra volta genitori – non biologicamente, ma moralmente”.
“Anche nei confronti di Dio – ha aggiunto - siamo tutti figli. Dio è all’origine dell’esistenza di ogni creatura, ed è Padre in modo singolare di ogni essere umano: ha con lui o con lei una relazione unica, personale. Ognuno di noi è voluto, è amato da Dio. E anche in questa relazione con Dio noi possiamo, per così dire, ‘rinascere’, cioè diventare ciò che siamo. Questo accade mediante la fede, mediante un ‘sì’ profondo e personale a Dio come origine e fondamento della mia esistenza. Con questo ‘sì’ io accolgo la vita come dono del Padre che è nei Cieli, un Genitore che non vedo ma in cui credo e che sento nel profondo del cuore essere il Padre mio e di tutti i miei fratelli in umanità, un Padre immensamente buono e fedele. Su che cosa si basa questa fede in Dio Padre? Si basa su Gesù Cristo: la sua persona e la sua storia ci rivelano il Padre, ce lo fanno conoscere, per quanto è possibile in questo mondo. Credere che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, consente di ‘rinascere dall’alto’, cioè da Dio, che è Amore (cfr Gv 3,3). Dice san Giovanni a proposito di Gesù: ‘A quanti l’hanno accolto / ha dato potere di diventare figli di Dio’ (Gv 1,12). Questo è il senso del sacramento del Battesimo: è una nuova nascita, che avviene grazie allo Spirito Santo nel grembo della Chiesa”.
In mattinata il pontefice aveva conferito il battesimo a 16 neonati durante una messa celebrata nella Cappella Sistina. Secondo il catechismo della Chiesa cattolica, proprio il battesimo ci rende “figli di Dio”.
“Anzitutto – ha detto il papa - partiamo dal nostro essere semplicemente figli: questa è la condizione fondamentale che ci accomuna tutti. Non tutti siamo genitori, ma tutti sicuramente siamo figli. Venire al mondo non è mai una scelta, non ci viene chiesto prima se vogliamo nascere. Ma durante la vita, possiamo maturare un atteggiamento libero nei confronti della vita stessa: possiamo accoglierla come un dono e, in un certo senso, ‘diventare’ ciò che già siamo: diventare figli. Questo passaggio segna una svolta di maturità nel nostro essere e nel rapporto con i nostri genitori, che si riempie di riconoscenza. E’ un passaggio che ci rende anche capaci di essere a nostra volta genitori – non biologicamente, ma moralmente”.
“Anche nei confronti di Dio – ha aggiunto - siamo tutti figli. Dio è all’origine dell’esistenza di ogni creatura, ed è Padre in modo singolare di ogni essere umano: ha con lui o con lei una relazione unica, personale. Ognuno di noi è voluto, è amato da Dio. E anche in questa relazione con Dio noi possiamo, per così dire, ‘rinascere’, cioè diventare ciò che siamo. Questo accade mediante la fede, mediante un ‘sì’ profondo e personale a Dio come origine e fondamento della mia esistenza. Con questo ‘sì’ io accolgo la vita come dono del Padre che è nei Cieli, un Genitore che non vedo ma in cui credo e che sento nel profondo del cuore essere il Padre mio e di tutti i miei fratelli in umanità, un Padre immensamente buono e fedele. Su che cosa si basa questa fede in Dio Padre? Si basa su Gesù Cristo: la sua persona e la sua storia ci rivelano il Padre, ce lo fanno conoscere, per quanto è possibile in questo mondo. Credere che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, consente di ‘rinascere dall’alto’, cioè da Dio, che è Amore (cfr Gv 3,3). Dice san Giovanni a proposito di Gesù: ‘A quanti l’hanno accolto / ha dato potere di diventare figli di Dio’ (Gv 1,12). Questo è il senso del sacramento del Battesimo: è una nuova nascita, che avviene grazie allo Spirito Santo nel grembo della Chiesa”.
Vedi anche