Papa: Pio XII, vera “fonte autorevole” del Concilio
Tornando a parlare di papa Pacelli, Benedetto XVI fa solo un accenno alle polemiche sulla figura di un uomo che "era un diplomatico compito, un eminente giurista, un ottimo teologo. Tutto questo è vero, ma ciò non spiega tutto. Vi era altresì in lui il continuo sforzo e la ferma volontà di donare se stesso a Dio senza risparmio e senza riguardo per la sua salute".
Città del Vaticano (AsiaNews) – Pio XII è, dopo le Scritture, “la fonte autorevole più frequentemente citata” dai documenti del Concilio Vaticano II. Ciò indica la vastità e la portata del magistero, ancora oggi spesso attuale di un Papa che invece ha visto l’attenzione concentrata “in modo eccessivo su una sola problematica, trattata per di più in maniera piuttosto unilaterale”. Benedetto XVI è tornato, oggi, a parlare di papa Pacelli e, nel discorso rivolto ai partecipanti al congresso su: "L’eredità del Magistero di Pio XII e il Concilio Vaticano II", promosso dalle Pontificie università Gregoriana e Lateranense ha dedicato solo un accenno alle polemiche e non ha citato la questione del processo di beatificazione in corso.
Il Papa ha così ricordato la “imponente” opera magisteriale di Pio XII di "vasta e benefica ampiezza". di questo magistero. Basti ricordare, al riguardo, le Encicliche e i moltissimi discorsi e radiomessaggi contenuti nei venti volumi dei suoi "Insegnamenti". Sono più di quaranta le Encicliche da lui pubblicate. Tra esse spiccano la "Mystici Corporis", nella quale il Papa affronta il tema della vera ed intima natura della Chiesa. e la "Sacra Virginitas" ed altri documenti sulla vita religiosa, nei quali “Pio XII ha messo in chiara luce l’eccellenza del ‘dono’ che Dio concede a certe persone invitandole a consacrarsi totalmente al servizio suo e del prossimo nella Chiesa”. “Numerose sono state poi le occasioni in cui Pio XII ha trattato della responsabilità dei laici nella Chiesa”, “volentieri egli affrontava i problemi delle singole professioni, indicando, ad esempio, i doveri dei giudici, degli avvocati, degli operatori sociali, dei medici”. Nell’enciclica "Miranda prorsus", poi, “si soffermò sulla grande importanza dei moderni mezzi di comunicazione, che in modo sempre più incisivo andavano influenzando l’opinione pubblica”.
“Anche alle scienze e agli straordinari progressi da esse compiuti Pio XII rivolse la sua attenzione. Pur ammirando le conquiste raggiunte in tali campi, il Papa non mancava di mettere in guardia dai rischi che una ricerca non attenta ai valori morali poteva comportare. Basti un solo esempio: restò famoso il discorso da lui pronunciato sulla raggiunta scissione degli atomi; con straordinaria lungimiranza, però, il Papa ammoniva circa la necessità di impedire ad ogni costo che questi geniali progressi scientifici venissero utilizzati per la costruzione di armi micidiali che avrebbero potuto provocare catastrofi immani e perfino la totale distruzione dell'umanità”.
“Come non ricordare poi i lunghi ed ispirati discorsi concernenti l’auspicato riordinamento della società civile, nazionale ed internazionale, per il quale egli indicava come fondamento imprescindibile la giustizia, vero presupposto per una convivenza pacifica fra i popoli”.
“Tutti riconoscono a Pio XII un’intelligenza non comune, una memoria di ferro, una singolare dimestichezza con le lingue straniere ed una notevole sensibilità. Si è detto che egli era un diplomatico compito, un eminente giurista, un ottimo teologo. Tutto questo è vero, ma ciò non spiega tutto. Vi era altresì in lui il continuo sforzo e la ferma volontà di donare se stesso a Dio senza risparmio e senza riguardo per la sua salute cagionevole. Questo è stato il vero movente del suo comportamento: tutto nasceva dall’amore per il suo Signore Gesù Cristo e dall’amore per la Chiesa e per l’umanità”.
“Non deve pertanto stupire che il suo insegnamento continui anche oggi a diffondere luce nella Chiesa”. “Per questo l’eredità del magistero di Pio XII è stata raccolta dal Concilio Vaticano II e riproposta alle generazioni cristiane successive. E’ noto che negli interventi orali e scritti presentati dai Padri del Concilio Vaticano II si riscontrano ben più di mille riferimenti al magistero di Pio XII”, tanto che “fatta eccezione per la Sacra Scrittura, questo Papa è la fonte autorevole più frequentemente citata”.
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