Papa: Novembre, la fedeltà di Dio più forte della morte
Città del Vaticano (AsiaNews) L'affetto e la preghiera per i defunti poggiano sulla fede nella resurrezione, sulla certezza che Dio è fedele all'uomo in un modo che "neppure la morte può spezzare": all'Angelus di oggi - recitato in piazza san Pietro con migliaia di pellegrini sotto un cileo piovoso - il Papa ha parlato dei tradizionali riti per i defunti che si svolgono a novembre. Giovanni Paolo II ha sottolineato che l'Eucarestia, celebrata anche per i defunti, è la celebrazione del "patto" d'amore di Dio, "sigillato nella Pasqua di Cristo". Alla fine, salutando i pellegrini africani, il Papa ha pregato per l'Africa e la Costa d'Avorio. Ieri aerei ivoriani hanno colpito truppe francesi ad Abidjan; la Francia ha risposto bombardando alcuni aerei ivoriani. Il governo accusa la Francia di aver ucciso almeno 30 civili disarmati.
Queste le parole del Papa nell'introdurre la preghiera mariana:
"La pietà popolare dedica il mese di novembre al ricordo dei fedeli defunti. Per essi preghiamo con fiducia, sapendo che - come afferma Gesù nel Vangelo di oggi - "Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi; perché tutti vivono per Lui" (Lc 20,38). Egli rimane fedele all'alleanza stretta con l'uomo, alleanza che neppure la morte può spezzare.
Questo patto, sigillato nella Pasqua di Cristo, si rende costantemente attuale nel sacramento dell'Eucaristia. Qui, pertanto, trova il suo culmine anche la preghiera per i defunti. Offrendo per loro la Santa Messa, i credenti ne sostengono l'ultima purificazione. Accostandosi con fede alla santa Comunione, rafforzano con loro i vincoli di amore spirituale.
Maria Santissima, dal Paradiso, interceda per tutti i nostri cari defunti, e rafforzi in noi, pellegrini sulla Terra, la fede nella resurrezione finale, di cui il sacramento dell'Eucaristia ci offre il pegno