Papa: Lasciatevi riempire dal silenzio e da Dio, davanti alla natura e ai monasteri
Il silenzio e la bellezza del creato sono condizioni “che rimandano alla meditazione e a Dio”, ha detto Benedetto XVI nell’udienza generale di Castel Gandolfo. In un’ottica spirituale quei luoghi “sono una struttura portante del mondo”. Molti i pellegrini ispanofoni, che accompagneranno Benedetto XVI alla Gmg di Madrid la prossima settimana.
Castel Gandolfo (AsiaNews) – Benedetto XVI esorta a visitare monasteri ed eremi e ad abbandonarsi al silenzio e alla contemplazione della natura. Questo è l'invito del Papa: la ''bellezza del creato'' e il ''silenzio'' sono condizioni che ''rimandano alla meditazione e a Dio'' e ''anche l'anima, grazie a Dio, ha le sue esigenze''. Così "già il fatto stesso di lasciarci riempire dal silenzio, di gustarlo, ci predispone alla preghiera". Il pontefice ha fatto l'esempio del profeta Elia, che davanti al terremoto, al vento, ai lampi di fuoco non riconobbe in essi la voce di Dio; ma la riconobbe invece nella brezza leggera". Il Signore, ha aggiunto, "bisogna saperlo ascoltare".
Nella tradizione cristiana sono nati per questo i monasteri, "luoghi - ha spiegato il Papa teologo - in cui Dio parla, uno spazio chiuso ma aperto verso il Cielo". “Il silenzio e la bellezza del luoghi in cui vive una comunità monastica - ha aggiunto - costituiscono come il riflesso dell’armonia spirituale che gli uomini cercano di realizzare'', ''e in un’ottica spirituale questi luoghi dello spirito sono una struttura portante del mondo. Non è un caso che specialmente durante i periodi estivi e di riposo, ''molte persone visitino i monasteri'', gli eremi, i conventi, che i grandi santi hanno creato ''in luoghi particolarmente belli, valli, montagne, addirittura piccole isole''.
Il Papa ha ricordato l'esempio dei santi che hanno cercato spazi per la meditazione in luoghi immersi nella natura e nel silenzio. Partendo da santa Chiara d'Assisi, di cui domani si celebra la festa, ha citato il ''piccolo convento di San Damiano, poco al di sotto della città di Assisi, in mezzo agli uliveti che digradano verso Santa Maria degli Angeli'', che san Francesco restaurò dopo la sua conversione, e dove si stabilirono le ''sorelle'' di Chiara, che all'inizio si chiamavano le ''sorelle povere''.
Benedetto XVI ha poi affermato che i santi ''ci richiamano alla esigenza di volgere lo sguardo alle cose del cielo''; e ha citato anche suor Edith Stein, santa Teresa Benedetta della Croce (la cui festa era ieri), e san Lorenzo, martirizzato sulla graticola, che la Chiesa festeggia oggi, ''diacono e martire caro ai romani che da sempre lo venerano tra i loro patroni”. Al Papa che meditava sul silenzio e la contemplazione i pellegrini presenti, e festanti, hanno riservato una accoglienza piuttosto rumorosa; in particolare il caloroso gruppo di lingua spagnola, composto oltre che da spagnoli ,da colombiani ed ecuadoregni, molti dei quali accompagneranno il Papa la settimana prossima alla Giornata mondiale della gioventù a Madrid.
Nella tradizione cristiana sono nati per questo i monasteri, "luoghi - ha spiegato il Papa teologo - in cui Dio parla, uno spazio chiuso ma aperto verso il Cielo". “Il silenzio e la bellezza del luoghi in cui vive una comunità monastica - ha aggiunto - costituiscono come il riflesso dell’armonia spirituale che gli uomini cercano di realizzare'', ''e in un’ottica spirituale questi luoghi dello spirito sono una struttura portante del mondo. Non è un caso che specialmente durante i periodi estivi e di riposo, ''molte persone visitino i monasteri'', gli eremi, i conventi, che i grandi santi hanno creato ''in luoghi particolarmente belli, valli, montagne, addirittura piccole isole''.
Il Papa ha ricordato l'esempio dei santi che hanno cercato spazi per la meditazione in luoghi immersi nella natura e nel silenzio. Partendo da santa Chiara d'Assisi, di cui domani si celebra la festa, ha citato il ''piccolo convento di San Damiano, poco al di sotto della città di Assisi, in mezzo agli uliveti che digradano verso Santa Maria degli Angeli'', che san Francesco restaurò dopo la sua conversione, e dove si stabilirono le ''sorelle'' di Chiara, che all'inizio si chiamavano le ''sorelle povere''.
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15/05/2022 12:50
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