Papa: Ignazio di Antiochia, l'insopprimibile tensione dei cristiani all'unità
Benedetto XVI dedica l’udienza generale alla figura del martire, “dottore dell’unità”. Nella sua città, Antiochia, per la prima volta i discepoli di Gesù furono chiamati cristiani ed è stato il primo a chiamare “cattolica” la Chiesa.
Città del Vaticano (AsiaNews) – Un forte anelito di unità della Chiesa e dei credenti, di “irresistibile tensione verso l’unione” ha oggi segnato l’udienza generale, per il riferimento che Benedetto XVI ha fatto alla figura di Sant’Ignazio, “il dottore dell’unità”. Dal suo esempio il Papa ha “implorato al Signore questa grazie di unità” .
Udienza tornata in Piazza San Pietro, in una giornata primaverile, che ha visto fiorire cappellini colorati tra le circa 30mila persone presenti, che hanno lungamente applaudito il Papa, già nel corso del giro che, prima di pronunciare il suo discorso, ha compiuto tra la folla, a bordo della camionetta bianca.
Sant’Ignazio di Antiochia è stata la figura alla quale Benedetto XVI, proseguendo nella illustrazione delle figure legate alla Chiesa dei primi tempi ha dedicato il suo discorso. Egli, ha ricordato il Papa, fu il terzo vescovo di Antiochia – che ebbe in Pietro il suo primo vescovo - dal 70 al 107 data del suo martirio.
In quella che allora era una grande metropoli dell’impero c’era una fiorente comunità cristiana e lì i discepoli furono chiamati per la prima volta cristiani. “Mandato a Roma per essere dato in pasto alle belve, a causa della sua fedeltà a Cristo”, nel corso del viaggio scrisse le sette lettere a differenti Chiese, nelle quali “definisce tutta la vita cristiana come una imitazione di Cristo”. “Nelle singole città dove sostava andava rinsaldando le Chiese”, “soprattutto esortava a guardarsi dalle eresie, che allora a Roma pullulavano” ed “a non staccarsi dalla tradizione apostolica”.
“Sant’Ignazio è il ‘dottore dell’unità’” : “unità di Dio, unità del Cristo, unità della Chiesa e unità tra i discepoli”, “nessun Padre della Chiesa ha espresso come lui l’anelito verso l’unità”. La esprime perfino quando parla del suo ormai prossimo martirio, quando si dice “impaziente di ricongiungersi con Cristo. Lasciate che io sia imitatore della passione del mio Dio”. “La irresistibile tensione di Ignazio verso l’unione con Cristo fonda una vera mistica dell’unità”, che “è anzitutto una prerogativa di Dio” e per i cristiani è quindi una imitazione di Dio. Ma c’è una visione di unità anche nella Chiesa, per cui chiede di “non intraprendere nulla per ciò che riguarda la Chiesa, senza il vescovo”.
Benedetto XVI ha sottolineato come anche nel linguaggio di Ignazio si possono cogliere termini legati all’unità: “le corde della chitarra, l’unità delle voci nel canto, l’accordo degli strumenti”. Ma c’è anche il concetto dell’unità tra comunione e missione.
Ancora ad Ignazio, ha ricordato il Papa, si deve il fatto di essere stato “il primo nella letteratura cristiana ad attribuire alla Chiesa l’appellativo 'cattolica', cioè universale”. Ed era anche convinto che la comunità cristiana di Roma “esercita una sorta di primato nell’amore, presiede nella carità”.
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